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Tutti a parlare del trend della casa vecchia galassia Fiat, ora FCA, che cambia i programmi validati da Marchionne rivedendo i target dopo il Bonus/Malus del Governo. Ma i giapponesi? Nel senso le grandi case giapponesi di auto, rendono fieri i loro connazionali in quanto a risultati e a lavoro? Probabilmente più che noi, ma il dato finanziario di fine 2018 per Honda non è certo dei più rosei.
Crolla del 40% circa il profitto operativo, anche se salgono le vendite a livello globale, di poco. Oltre a un trend che penalizza ormai in tutto il mondo segmenti dove le berline Honda erano molto forti, per modelli diversi e meno redditizi, sono i maggiori costi a erodere i guadagni globali di Tokio.
Garanzie e spese varie, variabili soprattutto, sulle vendite estere; che includono anche tasse, cambi non favorevoli (es. yen apprezzato su dollaro) il richiamo Airbag Takata (che negli USA non è roba da poco) e incentivi da sostenere. Nel continente americano ci si è messo anche il danneggiamento di uno stabilimento (a Celaya) mentre nella nostra cara Europa, i profitti operativi Honda di fine 2018 scendono del 49% rispetto allo stesso quadrimestre dello scorso anno.
La previsione di fine anno fiscale, che per loro è al 31 marzo 2019, è comunque di contenere le perdite di profitto a livello globale intorno al 5%.