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Quelli di BAIC pare siano seriamente pronti a scalare, nelle finanze e quindi nelle quote societarie, il gruppo Daimler. La cosa è ridotta nella cifra, certo, massimo il 5%, ma non è poco a pensarci bene e rientra nell’insieme di elementi conseguenti alla partnership tedesca-cinese Beijing Benz, la joint venture tra le due Case con target locale.
Già di recente mr. Shufuil, il boss di Geely, altro gruppo auto cinese, si era “speso” nell’acquisto di una quota quasi doppia in Daimler, divenendo almeno per un certo periodo il singolo azionista più "pesante" nella società di quelli che l'automobile la avrebbero inventata, per primi, in Europa.
Le auto Mercedes sono molto amate con Infotainment settato su lingua cinese non solo in Cina, dove piacciono nuove e a passo lungo, per i benestanti con autista, ma anche da noi. Facilissimo vederle infatti usate, anche di segmenti superiori, in mano a cittadini di etnia cinese che vivendo in Italia le gradiscono: come berline per muoversi nel Bel Paese. O anche come mezzo da lavoro (es. Vito e Sprinter); mentre la massa nostrana, al massimo e con finanziamento, rincorre una Classe A di terza generazione e per lavorare si affida ai più economici Fiat Ducato.
Daimler e le vetture cugine di Mercedes paiono dover parlare sempre più la lingua della grande nazione asiatica, anche dietro l'Infotainment, sugli stampi del pianale e delle plastiche; pensando anche alle future Smart elettriche.
Non ci sono commenti ufficiali ma pare che l’azione di BAIC, anticipata alle autorità di controllo, possa essere supportata anche dal governo cinese. Facendo una stima molto grossolana, escludendo operazioni finanziare straordinarie esterne al mercato, il valore economico di una simile quota del gruppo a capo di Mercedes è intorno ai tre miliardi di euro.
Se da freschi laureati a Milano, Roma, o altra sede universitaria tricolore, amate l'auto quella dei mercati in sviluppo e cercate lavoro in Daimler, conviene saperlo usare quell'infotainment. Quello a chiamata vocale di Classe E o Vito, parcheggiati nei quartieri come Paolo Sarpi: senza scherzare sulla pronuncia, le posizioni aperte nella sola filiale cinese della JV Beijing Benz, sono attualmente un'ottantina.
OMF