Hankel, ZF: «Il primo automatico a 9 marce del mondo nasce per favorire l’efficienza»

Hankel, ZF: «Il primo automatico a 9 marce del mondo nasce per favorire l’efficienza»
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I vertici di ZF ci portano alla scoperta del 1° cambio automatico a 9 marce del mondo, ma anche delle nuove tecnologie su cui stanno lavorando, che fanno dell’azienda tedesca un realtà completamente proiettata verso il futuro della mobilità
14 giugno 2013

SchlüsselfeldZF è un’azienda storica tedesca da sempre al servizio dell’automotive, che oggi ha raggiunto dimensioni globali. Da anni è impegnata a sviluppare nuove tecnologie per migliorare e potenziare la mobilità in auto, a partire dai noti sistemi di trasmissione automatici, che ormai da tempo vengono adottati, per esempio, da costruttori automobilistici del calibro di BMW o Maserati.

Forse non molti ne sono a conoscenza, ma ZF non costruisce solamente cambi automatici. L’azienda tedesca infatti si occupa anche della realizzazione di una vastissima serie di componenti fondamentali per l’automobile di oggi, come sistemi di sospensioni attivi (anche per le moto!), sistemi di sterzo, cambi manuali, per non citare le tecnologie elettroniche al servizio della sicurezza, del confort e del piacere di guida.

Recentemente però il colosso tedesco ha saputo attirare grandemente l’attenzione su di sé per aver realizzato il primo cambio automatico a nove marce del mondo destinato a un’auto, che presto arriverà sotto al cofano di alcuni modelli del Gruppo Jaguar Land Rover e, prossimamente, anche in Casa Jeep. Del nuovo nove marce automatico, ma anche di tutte le innovative tecnologie al servizio dell’auto che fanno di ZF un’azienda completamente proiettata verso il futuro ne abbiamo parlato con Michael Hankel, Responsible for Chassis and Drive Line Technology.

 

Di cosa parliamo quando entriamo nel mondo ZF?
«ZF oggi è un Gruppo che ha raggiunto una dimensione internazionale e che fornisce componentistica ad alto contenuto tecnologico per principali costruttori automobilistici mondiali. Il Gruppo ZF è formato da 121 compagnie di produzione dislocate in 26 diversi Paesi del mondo, con 8 stabilimenti di produzione principali sorti in quattro Paesi.  Naturalmente poi possiamo annoverare anche 32 società che ci forniscono una serie di servizi essenziali, oltre a 650 partner che collaborano direttamente con noi».

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ZF oggi è un Gruppo che ha raggiunto una dimensione internazionale e che fornisce componentistica ad alto contenuto tecnologico per principali costruttori automobilistici mondiali. Il Gruppo ZF è formato da 121 compagnie di produzione dislocate in 26 diversi Paesi del mondo

 

Quali sono i risultati commerciali raggiunti da ZF fino ad oggi? Quanti dipendenti ha la vostra azienda?
«Non possiamo che essere pienamente soddisfatti di quanto siamo stati capaci di fare lo scorso anno. Nel 2012 le nostre vendite hanno raggiunto i 17, 366 milioni di euro, ma quel che conta di più è che questo dato corrisponde ad una crescita del 12% rispetto all’anno precedente. Alla fine del 2012 ZF dava lavoro a 74. 775 dipendenti in tutto il mondo, facendo registrare anche una crescita delle assunzioni pari al 5% nell’arco dell’anno».

ZF è un’azienda più attenta a portare a casa utili o preferisce puntare sul futuro, investendo grandi capitali in Ricerva&Sviluppo?
«È proprio questo il dato che ci permette di comprendere in pieno la filosofia che anima la nostra azienda. ZF infatti, a fronte di un capitale utile pari a 1,192 milioni di euro, in crescita del 13% rispetto al 2011, investe ben 861 milioni in R&D, un dato enorme, che per di più si dimostra cresciuto del 14% rispetto all’anno precedente. È per questo motivo che possiamo affermare senza alcun tentennamento che ZF è un’Azienda assolutamente proiettata sul futuro dell’automotive. Il suo scopo oggi è quello di trovare soluzioni tecniche al servizio della mobilità, perché possa diventare sempre più accessibile, sicura, tecnologica e performante».

Per sviluppare nuove tecnologie ZF tiene conto dei trend globali a partire dai cambiamenti della società e dell’ambiente, ma anche dalle nuove legislazioni, dalle politiche dei diversi Governi e dall’evoluzione del mondo della finanza


Quali sono gli obiettivi futuri di ZF?
«Per sviluppare nuove tecnologie ZF tiene conto dei trend globali a partire dai cambiamenti della società e dell’ambiente, ma anche dalle nuove legislazioni, dalle politiche dei diversi Governi e dall’evoluzione del mondo della finanza. Naturalmente siamo attenti anche a studiare il mercato e i nostri potenziali clienti, così come l’avanzamento tecnologico e dei prodotti disponibili sul mercato. Partendo da questi presupposti ci stiamo concentrando sullo sviluppo di una serie di tecnologie per l’abbattimento dei consumi e delle emissioni di CO2 e sulla realizzazione di componentistica sempre più accessibile e competitiva in termini di costi sul mercato, ma anche sull’elettro-mobilità, la vera sfida del futuro. Naturalmente portiamo avanti lo sviluppo di queste tecnologie in base alle esigenze dei diversi Paesi, perché in America necessitano di componenti che in Cina o in Brasile non occorrono e viceversa».

Il nuovo cambio automatico a 9 marce è un’evoluzione dell’attuale 8 marce, disponibile per esempio su molti modelli BMW, Audi, Jaguar e Chrysler/Jeep?
«Assolutamente no. Il nuovo cambio 9HP è un grande passo in avanti per ZF perché è un sistema di trasmissione completamente nuovo, che non condivide nessuna componente con il nostro 8 marce».

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Abbiamo sviluppato il primo cambio automatico a nove rapporti per auto non per essere i primi a farlo, ma per contribuire in maniera significativa all’efficienza e alla sicurezza. Il nuovo ZF 9HP infatti garantisce consumi abbattuti del 16% rispetto al nostro precedente sei marce automatico

 

Volevate essere i primi a sviluppare il primo automatico a nove marce per un’auto, non è vero? Quanto si può risparmiare in termini di consumi con questo nuovo cambio?
«Abbiamo sviluppato il primo cambio automatico a nove rapporti per auto non per essere i primi a farlo, ma per contribuire in maniera significativa all’efficienza e alla sicurezza. Il nuovo ZF 9HP infatti garantisce consumi abbattuti del 16% rispetto al nostro precedente sei marce automatico. Questo nuovo sistema di trasmissione è molto innovativo innanzitutto per le sue dimensioni particolarmente compatte e per il peso particolarmente contenuto (la versione attuale pesa 86 kg, in futuro ne arriverà un’altra da 76 kg). L’efficienza è garantita dai ridottissimi attriti meccanici e da una sapiente gestione del raffreddamento e della viscosità dell’olio lubrificante».

Quali sono le caratteristiche peculiari di questo nuovo 9 marce automatico con convertitore di coppia?
«Questo sistema si dimostra molto versatile perché è già pronto per essere abbinato a sistemi di propulsione ibridi, alla tecnologia Start&Stop e alle vetture capaci di trasmettere motricità a 2 o a 4 ruote in base alla necessità. La particolare rapportatura inoltre lo rende ideale per la guida su neve, ghiaccio e superfici a scarsa aderenza, mentre il software che gestisce le logiche di cambiata, sviluppato e realizzato direttamente da ZF, è tarato in maniera tale da consentire al propulsore di girare sempre al minimo numero di giri supportato, a tutto vantaggio dell’efficienza».

Lo ZF 9HP può essere abbinato solo a vetture a trazione anteriore? E’ utilizzabile con motorizzazioni a benzina o diesel? Quali costruttori lo hanno già richiesto e quali altri si delineano all’orizzonte?
«Lo ZF 9HP è un cambio pensato esclusivamente per le vetture a trazione anteriore e motore trasversale. Per quelle con motore longitudinale e trazione posteriore offriamo il nostro 8 marce automatico. Il nove marce può essere abbinato sia a motorizzazioni a benzina che diesel, per il momento lo ha richiesto Jaguar-Land Rover che lo porterà sul mercato inizialmente sotto al cofano del Range Rover Evoque entro la fine dell’anno. Vi posso già anticipare però che il Gruppo Chrysler ha acquistato direttamente da ZF i brevetti per realizzare autonomamente il 9 HP, che debutterà sicuramente sotto al cofano della nuova Jeep Cherokee».

Già oggi possiamo dire di aver sviluppato un powetrain completamente elettrico, perfettamente funzionante. Siamo molto fieri del nostro motopropulsore alimentato a batterie, che noi chiamiamo Electric Axle Drive


A che punto siete con lo sviluppo di powetrain 100% elettrici?
«Già oggi possiamo dire di aver sviluppato un powetrain completamente elettrico, perfettamente funzionante. Siamo molto fieri del nostro motopropulsore alimentato a batterie, che noi chiamiamo Electric Axle Drive, perché garantisce un regime di rotazione anche ad alte velocità, una elevata coppia motrice a fronte di un peso molto contenuto (45 kg, ndr), ma anche una rumorosità molto contenuta e soprattutto una grande capacità di essere integrato con diversi modelli».

Quali sono le realizzazioni pratiche di ZF nel campo della componentistica ultraleggera per auto?
«Nell’ottica di un futuro dove sarà sempre più centrale l’elettro-mobilità dobbiamo combattere per eliminare ogni chilo in eccesso sulle auto. Per questo abbiamo già realizzato il prototipo di un asse anteriore sviluppato utilizzato materiali ultraleggeri. Un componente di questo tipo contribuisce a ridurre i consumi, ma anche a migliorare le doti di handling e il confort di bordo e a liberare peso potenziale da poter utilizzare per installare nuove componenti (per esempio le batterie di un’auto elettrica, ndr). Durante la fase di progettazione però abbiamo anche prestato particolare attenzione a realizzare un asse il più semplice possibile per contenere così i costi e renderlo utilizzabile anche su vetture non di alta gamma».

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Lo ZF 9HP è un cambio pensato esclusivamente per le vetture a trazione anteriore e motore trasversale. Per quelle con motore longitudinale e trazione posteriore offriamo il nostro 8 marce automatico. Il nove marce può essere abbinato sia a motorizzazioni a benzina che diesel, per il momento lo ha richiesto Jaguar-Land Rover

 

Il vostro motore elettrico e l’asse ultraleggero trovano già applicazione su una vettura funzionante?
«Certamente sì. Si tratta naturalmente di un prototipo, basato su una Suzuki Splash, ma è perfettamente funzionante».

Su quali altre tecnologie al servizio dell’automobile state lavorando per ora?
«Attualmente stiamo portando avanti lo sviluppo dell’Active Kinematics Control (AKC), un’innovativa tecnologia applicata al telaio delle vetture che consente a tutte e quattro le ruote di sterzare in maniera attiva, aumentando così la sicurezza, ma anche la dinamica di guida alle alte velocità con le ruote che sterzano nella stessa direzione di quelle anteriori e la manovrabilità alle basse velocità (in questo caso le ruote posteriori sterzano in maniera opposta rispetto a quelle anteriori, ndr). Inoltre abbiamo già sviluppato il Servoelectric, un servosterzo elettrico che permette non solo di migliorare l’efficienza, dal momento che per funzionare necessita di un quantitativo di energia molto limitato, ma anche di interloquire attivamente con i sistemi elettronici di sicurezza e di assistenza alla guida. Infine stiamo lavorando anche sulle tecnologie Car-to-X, che in futuro permetteranno alle auto di dialogare tra loro e con alcune infrastrutture urbane come possono essere i semafori, a tutto vantaggio della sicurezza e di una mobilità più efficiente».
 

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