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Meglio dotarsi di catene da neve o di pneumatici invernali? Il dilemma resta sempre lo stesso e come spesso accade pro e contro stanno da entrambe le parti.
Per chiarirsi le idee e maturare una scelta ideale in base alle proprie abitudini, abbiamo pensato di intervistare Alberto Guidotti, Presidente di Assocatene, l'associazione che raduna i costruttori italiani di catene da neve.
Come nasce Assocatene?
«Assocatene nasce a fine 2012 pochi giorni dopo il decreto del Ministro Passera, poi ritirato, che rendeva obbligatorie le gomme da neve e non più le catene su determinati tratti di strada e in alcune situazioni, per esempio con neve abbondante, ovvero proprio quando le catene risultano ancora più efficaci degli pneumatici invernali! Questa proposta di legge sollevò un polverone e le catene ne uscirono malissimo, le vendite di catene subirono un impatto molto negativo perché i clienti pensavano che le catene ormai non servissero più».
Chi ne fa parte e che scopi ha?
«Per questo abbiamo pensato di riunire in un'associazione tutti i produttori italiani di catene, che rappresentano il 60% della produzione europea. Fanno parte di Assocatene tre aziende, Thule insieme al marchioKönig, Walmec che vende con il marchio Weissenfels e Maggi. Queste tre realtà industriale producono un fatturato di circa 100 milioni di euro, offrono lavoro a 2.000 persone compreso l'indotto ed esportano circa il 50% della produzione. Ovviamente noi non siamo paragonabili rispetto ai colossi produttori di pneumatici, ma attraverso Assocatene volevamo comunque far sentire la nostra voce per spiegare i vantaggi delle catene da neve ma anche per mettere le nostre competenze a disposizione di tutti quegli organi che si occupano di sicurezza stradale come il Ministero dei Trasporti la Direzione Generale della Sicurezza e delle Infrastrutture.»
60% della produzione europea in tre aziende italiane. Siamo così bravi in questo settore?
«Direi proprio di sì. La catena da neve è una competenza italiana, questa tecnologia nasce in Italia e oggi le nostre aziende servono i mercati di tutto l'arco alpino, Austra, Francia, Germania, Svizzera oltre ai Paesi dell'Est Europa a cui dobbiamo aggiungere Stati Uniti e Giappone».
“Siamo convinti che bisogna imporre l'obbligo di catene o pneumatici da neve soltanto quando serve”
Si potrebbe pensare che siate contro le gomme invernali. La situazione come sta?
«Noi siamo convinti che bisogna imporre l'obbligo di catene o pneumatici da neve soltanto quando serve. È inutile imporre l'obbligo dal 15 novembre al 15 di marzo, perché in questo arco temporale non sempre è necessario avere gomme da neve o catene. Noi quindi chiediamo al Minsitero di cambiare le condizioni di imposizione passando da un arco temporale stagionale (15/11-15/04) a un obbligo previsto solamente con condizioni climatiche di effettiva necessità. Noi non volgiamo che le dotazioni invernali divengano un'altra sorta di tassa per gli automobilisti, noi vogliamo che ognuno sia libero di scegliere la soluzione che ritiene più idonea per il suo stile di vita».
Vorreste anche più chiarezza per una migliore competizione?
«Sì, oggi non esiste alcuna normativa di riferimento per l'omologazione degli pneumatici invernali. Un costruttore decide a sua discrezione di marchiare una gomma M+S, ma non è obbligato a provare in nessun modo che quel prodotto garantisce determinati spazi di arresto e precisi parametri di sicurezza. Per quanto riguarda le catene invece esistono rigorose normative, quindi ci troviamo in una situazione di condizioni competitive non adeguate».
Secondo voi una gomma termica non è una sicurezza in più?
«Certo che lo sono, non nascondo che in certe situazioni il pneumatico da neve è davvero comodo, per esempio per chi va spesso in montagna e può incontrare di frequente condizioni climatiche avverse. Per tutti gli altri però non li trovo così indispensabili, soprattutto quando ci sono inverni come quello scorso, dove le temperature in pianura non solo non sono praticamente mai andate sotto lo zero, ma si sono dimostrate spesso addirittura superiori ai 7 gradi. In pianura in inverno piove più spesso rispetto alle nevicate. E in determinate condizioni il pneumatico da neve ha prestazioni dichiarate dagli stessi costruttori inferiori a quello estivo. Nella frenata da bagnato per esempio gli estivi sono classificati tutti con lettere A e B, mentre quelli da neve guadagnano solo valutazioni C,D,E o F».
“Se nel prossimo CdS troveremo nuovamente l'obbligo di montare gomme da neve per noi sarà solo un grande errore”
E' anche vero, però, che tanti automobilisti comprano la catena solo come lasciapassare.
«È chiaro che sta alla sensibilità di ognuno dotarsi di una catena a norma, con determinati standard di qualità e non dell'offerta “da supermercato”, magari fatta in Cina che dopo pochi km di utilizzo si spezza. Lo stesso discorso però vale per le gomme da neve, con la differenza, non trascurabile, che però gli pneumatici non sono sottoposti a normativa, quindi la gomma da neve cinese riporta il marchio M+S allo stesso modo che quella prodotta dai marchi più noti e di grande qualità,. Una catena da neve di qualità costa dai 60 fino ai 300 euro, con cui si accede al top di gamma dei modelli che si montano da soli. Già con 60-80 euro si trovano prodotti omologati e di qualità, salendo con le cifre aumenta il valore aggiunto del prodotto».
Vorreste un ruolo per la definizione delle nuove norme in tema di CdS?
«Noi come Assocatene non vogliamo difenderci da nessuno, abbiamo 100 anni di storia attraverso cui abbiamo maturato una grande competenza che ora vogliamo mettere a disposizione del Ministero. Si vuole Riformare il Codice della Strada e noi saremmo lieti di contribuire alla riforma. Resta il fatto che se nel prossimo CdS troveremo nuovamente l'obbligo di montare gomme da neve per noi sarà solo un grande errore».