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Nei giorni scorsi si è scatenato il caos a causa della nuova norma che introduce l'intestazione temporanea, imponendo di avere sul libretto di circolazione lo stesso nome di chi si trova al volante di un mezzo. Titoloni sui giornali, automobilisti impauriti dalla minaccia di multe da 700 euro e tanta confusione. In realtà, se andiamo a vedere i fatti è tutto molto più semplice e non c'è nulla da temere, nonostante la complessità della norma che sta per entrare in vigore.
Cosa dice la norma
La novità infatti non riguarda tutti in in maniera indiscriminata. Vediamo quindi cosa dice nello specifico la norma e cosa prevede in caso di inadempienza. A partire dal 3 novembre, solo se l'uso del mezzo si protrae oltre i 30 giorni, il proprietario e intestatario della carta di circolazione, qualora ovviamente non coincida con l'utilizzatore del veicolo, avrà l'obbligo di comunicare all'Archivio Nazionale dei Veicoli della Motorizzazione Civile i dati di colui che è in possesso di quel veicolo. In caso di omissione è prevista una sanzione di 705 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione. La norma, prevista da una circolare della Motorizzazione del 10 luglio attuativa dell'articolo 94 4 bis del codice della strada, non riguarda però le auto prestate ai familiari.
E' bastato questo, unito a qualche articolo (fin troppo) impreciso apparso in Rete negli scorsi giorni, a far scatenare il finimondo tra automobilisti e motociclisti. “Non potrò far guidare l'auto a mio figlio?”, “Non siamo sposati, la mia compagna potrà guidare la mia auto?”, “Come devo fare a mettermi in regola?”. Per fare chiarezza una volta per tutte viene in soccorso il nostro editorialista Enrico De Vita, che è intervenuto a Isoradio, intervistato da Elena Carbonari, per rispondere a tutti i dubbi e i timori degli ascoltatori. De Vita ha risposto personalmente a numerosi quesiti degli ascoltatori, ecco le domande più frequenti con le risposte più significative, che sgomberano il campo da dubbi e timori.
Nessun problema per i familiari e per chi guida saltuariamente
Perché è stata introdotta questa norma?
«Lo spirito della norma è quello di andare a scovare chi intesta centinaia di vetture ad prestanome fittizi, magari novantenni. Ma si vogliono andare a colpire anche coloro che guidano auto aziendali, delle quali non si conosce il reale proprietario. In questi casi infatti, se non si viaggia con un documento che attesti un comodato d'uso, le forze dell'ordine si trovano con le mani legate, perché non hanno la possibilità di risalire eventualmente ad un'auto rubata».
Sono un papà e possiedo tre veicoli intestati a mio nome. Possono guidare i mezzi anche moglie e figli?
«Assolutamente sì, in questo caso non occorre fare nulla. È sufficiente che i documenti di identità delle tre persone presentino la stessa residenza. Nel caso in cui la residenza non dovesse coincidere, comunque non ci sono comunque problemi, basta dichiarare in caso di fermo di guidare l'auto occasionalmente e non in maniera continuativa da più di 30 giorni».
Guido un'auto intestata al mio compagno, non siamo sposati e non abbiamo lo stesso indirizzo di residenza. Cosa devo fare?
«Anche in questo caso nulla. Se si venisse fermati da un posto di blocco alla richiesta “Da quanto utilizza quest'auto?” basta non dire “Da più trenta giorni”. Se si dovesse dichiarare invece di utilizzare un'auto intestata ad un altro rispetto a chi guida in esclusiva da più di 30 giorni, occorrerebbe aver comunicato all'Archivio Nazionale Veicoli (ANV) il nome di colui che utilizza il mezzo per più di 30 giorni unito a quello dell'intestatario del veicolo».
30 giorni. Ma da quando?
Che cos'è l'Archivio Nazionale Veicoli (ANV)?
«Oltre a quello della Motorizzazione e del PRA è stato creato un nuovo registro, l'Archivio Nazionale Veicoli (ANV), che immagino (e spero) andrà a sostituire i due elenchi precedenti. Potrebbe essere una soluzione utile anche per tracciare le auto rubate e per consegnare alle forze dell'ordine un elenco con la storia esatta di ciascun veicolo».
“È la Polizia che deve dimostrare che il veicolo viene guidato in maniera continuativa da più di 30 giorni, se vuole contestare un'infrazione avvenuta in quel periodo”
Se siamo coniugi separati possiamo continuare a guidare tranquillamente?
«Sì, anche i separati non hanno problemi. Basta non dichiarare di guidare il mezzo in maniera esclusiva per oltre trenta giorni».
Come dimostro che guido un veicolo da meno di 30 giorni?
«Questo punto è molto importante. È la Polizia che deve dimostrare che il veicolo viene guidato in maniera continuativa da più di 30 giorni, se vuole contestare un'infrazione avvenuta in quel periodo. Per questo è importante non dichiarare alla Polizia che si sta utilizzando l'auto da oltre un mese, se non si hanno i documenti in regola e soprattutto se si utilizza l'automobile soltanto saltuariamente, in modo occasionale e non esclusivo».
Come fare a mettersi in regola
E chi invece deve guidare un'auto non propria in maniera esclusiva e continuativa per più di 30 giorni cosa deve fare per mettersi in regola e stare tranquillo?
«Chi prende in prestito un'auto, come per esempio noi giornalisti che riceviamo i veicoli in prova per testarli, può guidarla regolarmente anche per più di 30 giorni. A patto che vengano iscritte alla Motorizzazione sul registro dell’Archivio, sia il nome della società che concede il mezzo, sia quello di chi la riceve in concessione».
In pratica cosa si deve fare?
«Si devono compilare due moduli (si possono ricavare tranquillamente dal sito dedicato del governo). Uno con i dati dell'intestatario del mezzo, l'altro con quelli di colui che guiderà il veicolo in maniera continuativa per più di 30 giorni. A questo punto verrà emesso un tagliandino da applicare al libretto di circolazione. Tutto qui ».
Si deve andare per forza alla Motorizzazione?
«Assolutamente no, ci si può servire anche comodamente di un'agenzia di pratiche automobilistiche, che però va retribuita a parte».
Dai 25 euro... in su!
Quanto costa mettersi in regola?
«Se si fa tutto autonomamente, tramite Motorizzazione, occorre pagare 25 euro per mettersi in regola. Di questi 16 sono di bollo, mentre 9 sono “diritti della “Motorizzazione”. Se invece ci si rivolge ad un'agenzia di pratiche auto è chiaro che bisognerà mettere in conto un sovraprezzo per il servizio offerto, che ancora non è noto e può variare da zona a zona».
Quindi, in sostanza, per stare tranquilli, basta recarsi ad un'agenzia di pratiche auto?
«La Motorizzazione ha prodotto una circolare di ben 47 pagine, così complessa, burocratica e incomprensibile (Si può trovare la circolare ministeriale a questo link) per convincere, alla fine, che basta andare ad un'agenzia di pratiche automobilistiche per regolarizzare la posizione di chi concede il mezzo e di chi in effetti lo guiderà».
Ma non doveva essere una semplificazione?
«Mi spiace dirlo, ma ancora una volta invece di semplificare si è complicata enormemente la questione per il cittadino. La circolare è notevolmente complessa ma non riesce a spiegare nemmeno tutti i casi possibili. Per questo, in casi limite, particolarmente rari e complessi, si dovrà trovare risposte ad hoc, di volta in volta».
“In caso sia alla guida una persona diversa dall'intestatario che usi il veicolo in maniera esclusiva per più di 30 giorni, occorre comunicare i dati all'ANV”
E in caso di intestatari stranieri?
«Vale sempre la stessa risposta. In caso sia alla guida una persona diversa dall'intestatario che usi il veicolo in maniera esclusiva per più di 30 giorni, occorre comunicare i dati. Sia quelli dell'intestatario sia quelli di colui cui viene affidato il mezzo. In caso contrario si può sospettare che ci si trovi di fronte ad un veicolo rubato».
L'assicurazione è intestata a me, ma l'auto di mio cognato. Cosa devo fare?
«Sono due cose diverse e non creano nessun problema. Si può tranquillamente avere un mezzo intestato ad una persona e l'assicurazione che fa capo ad un altro. Ciò che conta ai fini di questa circolare è l'intestatario che figura sul libretto di circolazione».
Auto a noleggio e flotte
E come funziona per chi guida un'auto con noleggio a lungo termine?
«Il “noleggiante”, ovvero quello che la norma definisce il locatore, deve mandare un avviso alla Motorizzazione comunicando il nome del destinatario che riceverà la vettura in uso, cioè il locatario, nonché la data di inizio e di fine della locazione. Costui dovrà a sua volta riempire un altro modulo nel quale dichiara di aver accettato la proposta di noleggio del locatore. Entrambi i moduli poi permetteranno di avere il famoso tagliandino da applicare al libretto di circolazione».
E cosa cambia con il noleggio con conducente?
«In questo caso non bisogna fare nulla perché chi chiama un NCC è semplicemente un passeggero. Discorso diverso invece per la ditta che possiede vetture NCC. Il proprietario della società doveva già in passato mettere in regola i suoi autisti, le loro patenti di guida e i singoli veicoli adibiti al servizio.»
Vale anche per mezzi pesanti?
«Questa norma vale fino alle 6 tonnellate. Per veicoli di peso superiore non si applica più. Così come non si applica alle aziende di trasporti che hanno già un loro registro degli autisti».