Guida senza patente. De Vita: «Ecco dove porterà la depenalizzazione»

Guida senza patente. De Vita: «Ecco dove porterà la depenalizzazione»
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Il nostro editorialista Enrico De Vita ha spiegato cosa potrebbe comportare la depenalizzazione del reato per chi guida senza aver mai conseguito la patente
22 gennaio 2016

Il nostro editorialista Enrico De Vita ha spiegato ai microfoni di Isoradio, intervistato da Elena Carbonari, cosa potrebbe comportare la depenalizzazione del reato per chi guida senza aver mai conseguito la patente. 

Le depenalizzazioni hanno creato una gran confusione e qualche timore. È vero che chi guida con la patente scaduta rischia multe fino a 30.000 euro? Come stanno le cose?

«In questi giorni si è verificato un grosso equivoco sul tema patenti. Da molti anni la guida senza patente, intesa come documento da portare con sé a bordo del veicolo, comporta una sanzione amministrativa che va da da euro 41 a euro 168. Lo dice l’articolo 180, comma 6 del CdS. Chi, invece, guida con patente la cui validità sia scaduta è soggetto alla sanzione amministrativa da 155 euro a 624 euro, a cui si deve aggiungere la sanzione amministrativa accessoria del ritiro della patente (art. 126, comma 11). Ancora, chi guida un veicolo senza aver conseguito la licenza o con patente revocata o non rinnovata per mancanza dei requisiti psichici o fisici, è ora soggetto a una sanzione amministrativa da 5.000 a 30.000 euro, mentre in precedenza era soggetto a un'ammenda penale, da 2.257 euro a 9.032 euro, comminata da un giudice. Lo stabilisce l'articolo 116 del Codice, comma 15».

«C’è poi il caso della recidiva, ovvero di chi è sorpreso per due volte, in un biennio alla guida con patente revocata o senza mai averla conseguita: in precedenza, questo illecito era considerato reato penale con relativo processo davanti al giudice e conseguente condanna. Oggi è stato depenalizzato, ovvero non c’è più processo e condanna penale, ma solo una sanzione amministrativa, molto elevata. Ma temo che non costituirà un deterrente, perché – come impariamo dalla polizia stradale – chi guida senza patente, con  patente comperata, o con documento revocato, in genere non ha beni intestati e/o non teme conseguenze finanziarie». 

«Si è detto che la depenalizzazione era necessaria per ridurre il carico di lavoro della magistratura. Si fa fatica a credere che depenalizzando si ottengano grandi risultati, mentre appare certo che si eviterà di perseguire proprio i pirati della strada, quelli che avrebbero bisogno di una maggior velocità della giustizia. Fra l’altro, tanta depenalizzazione fa nascere un sospetto, quello che il provvedimento porti soldi alle casse dei Comuni. Infatti, le sanzioni amministrative vengono intascate non più dallo Stato ma dall’ente (Provincia, Regione, Comune) che accerta l’infrazione: quindi d’ora in poi polizia municipale e vigili urbani hanno un nuovo orticello nel quale zappare».

Enrico De Vita
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E chi ha fatto l'esame ma circola senza il nuovo documento rinnovato?

«Chi invece si è già sottoposto alla visita medica ma non ha ancora in mano il documento aggiornato non rischia nulla (a meno che non abbia impedimenti stabiliti con provvedimento prefettizio) . Chi è in possesso del certificato medico che attesta l'idoneità dei requisiti psico-fisici per la guida è come se guidasse con la patente perfettamente rinnovata».

Se invece si ha un incidente con patente scaduta cosa si rischia?

«Se nella polizza è riportata la frase che la copertura è assicurata solo per “patente in corso di validità”, anche una patente scaduta fa decadere la copertura. Quindi le Compagnie possono rivalersi utilizzando questa dizione parificando una patente scaduta ad una patente non conseguita. Quindi bisogna prestare molta attenzione a leggere le clausole».

Si fa fatica a credere che depenalizzando la recidiva si ottengano grandi risultati

 Negli altri Paesi è così complicato?

«In Italia purtroppo abbiamo una patente “a tempo”, nel senso che può rimanere valida per dieci anni oppure cinque anni a seconda dell'età. La patente può quindi “scadere”, e questo comporta quindi il rischio di incappare in una sanzione. In altri Paesi invece le cose stanno diversamente, cioè si considera che la capacità di guidare, una volta imparata, non si dimentichi più. In Gran Bretagna, per esempio, la patente rimane valida senza bisogno di rinnovi fino a 65 anni di età. In caso di imprevisti sarà il medico curante ad avvisare il DOT, il Ministero dei Trasporti, che l'automobilista ha contratto una malattia invalidante. Francamente, non ritengo che la visita medica periodica, che noi dobbiamo effettuare a periodi stabiliti, sia in grado di rilevare malattie nascoste, o improvvise, o peggio ancora problemi di alcolismo o di droga».

Chi si dimentica la patente a casa rischia solo una multa
Chi si dimentica la patente a casa rischia solo una multa

È una cosa positiva?

«Francamente non si sentiva il bisogno di questa depenalizzazione. Mettere una sanzione, anche elevatissima, a questo comportamento significa che chi potrà permetterselo pagherà e continuerà a guidare indisturbato senza aver mai conseguito la patente. Stessa cosa avverrà per i nullatenenti, che potranno a guidare indisturbati senza licenza di guida».

Quindi di fatto siamo davanti ad un danno per la collettività?

«La collettività si deve difendere proprio da chi guida senza aver conseguito la patente. Oppure da chi guida sebbene la patente gli sia stata revocata o sospesa. Queste persone potranno continuare a guidare liberamente, correndo il rischio semplicemente di una sanzione. E se non potranno pagare? Tutto finirà a tarallucci e vino, ma sulle strade continueranno ad esserci pericoli ambulanti».

Tutto finirà a tarallucci e vino, ma sulle strade continueranno ad esserci pericoli ambulanti

In effetti ci sono state molte polemiche...

«Ci sono polemiche perché molti cittadini si sentono indifesi quando circolano sulle nostre strade. È vero che era molto difficile perseguire alcuni casi particolari, pensiamo agli stranieri che circolano con patenti rilasciate in altri Stati. Situazioni spinose da affrontare da parte delle forze dell'ordine, che spesso andavano ad intasare gli uffici dei giudici di pace. Però è anche vero che non si può gettare così la spugna. Bisogna difendersi proprio da queste situazioni, che riversano sulle nostre strade automobilisti pericolosi e incontrollati. Noi di automoto.it avevamo suggerito di monitorare i recidivi, i pirati, i guidatori dei quali sia stata accertata la pericolosità, impiegando i famosi braccialetti elettronici che pongono in grado le forze dell’Ordine di controllare i movimenti degli individui assoggettati al provvedimento. E questo può essere fatto il giorno dopo un grave incidente, senza attendere processi o di incassare sanzioni velleitarie. La collettività viene tutelata meglio se si impedisce al pirata di guidare, piuttosto che minacciandolo con un processo che finirà con la prescrizione ».

Diciamo che si è scelta ancora una volta la scorciatoia...

«Esattamente. Se la giustizia è lenta bisogna fare in modo di snellirla e velocizzarla. La strada non può essere quella di cancellare di punto in bianco alcuni reati, assolvendo con un colpo di spugna chi fino ad un giorno fa commetteva un reato penale».

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