Guida Michelin. Otto Chef 3 stelle per festeggiare i 60 anni della “Rossa”

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Tutti gli Chef 3 stelle d'Italia per celebrare la 60ª edizione della guida Michelin, che da più di mezzo secolo accompagna viaggiatori e buongustai
3 dicembre 2014

La guida Michelin Italia festeggia la 60esima edizione e ripercorre la storia di oltre mezzo secolo del nostro Paese. Tra le pagine della “Rossa” gastronomica più famosa al mondo si leggono l'Italia e gli italiani: i piccoli lussi del dopoguerra, il boom economico, la mobilità di massa, l'originalità di fine secolo e anche la crisi del nuovo millennio. Tutto attraverso l'occhio attento della Grande Cucina, quella che dietro ai fornelli assorbe, reinterpreta e spesso anticipa i gusti della società che siede in sala.

 

Passano i decenni e cresce l'attenzione per cibo e buona cucina, piacere per il vino e accostamenti ambiziosi. Negli anni duemila l'attenzione al conto si riflette anche sulla Guida, e compare il simbolo delle monetine: “un pasto semplice al di sotto di una cifra contenuta”. Da quando l'Italia si è messa al volante, Michelin è cambiata con gli italiani, e lo ha fatto sempre «con prodotti innovativi – spiega Lorenzo Rosso, Presidente della Michelin Italiana - come lo pneumatico radiale, o il primo pneumatico “verde” della storia, fautore di più bassi consumi di carburante. Lo ha fatto anche con le guide turistiche, le carte stradali e con le App, tra cui, naturalmente, la novità: Michelin Ristoranti 2015».

 

L'intervista a Michael Ellis, Direttore internazionale Guida Michelin

La serata 

Con la Guida Michelin Italia 2015, lo storico marchio d'oltralpe ha festeggiato dunque la 60esima edizione: e lo ha fatto a Milano, con una serata piena di stelle, ben 24. Solo Michelin poteva infatti riunire tutti gli otto chef premiati con le 3 stelle. Nadia Santini, Enrico Crippa, Annie Féolde, Niko Romito, Heinz Beck, Roberto ed Enrico Cerea, Massimiliano Alajmo, e Massimiliano Bottura, campioni della cucina italiana e responsabili di interpretare con i loro piatti gli ultimi sei decenni della cucina italiana. Un percorso nel gusto che da un chiosco all'altro ha accompagnato gli ospiti in un immaginario viaggio nel tempo e nei sapori. «Chi prova un ristorante tre stelle – assicura Michael Ellis, Direttore internazionale Guida Michelin – non può che uscirne profondamente emozionato. Per questo la terza stella rappresenta una responsabilità: una grossa responsabilità per chi la assegna e per coloro che la ricevono».

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Alla serata di presentazione erano presenti 8 chef con tre stelle Michelin

Oltre un secolo insieme a chi viaggia 

La più famosa guida gastronomica al mondo nasce in Francia nel 1900. L'idea che c'era dietro a quel primo libretto era di far viaggiare di più i pochi automobilisti di allora. Di fornire a quei pionieri della mobilità a motore un motivo in più per mettersi al volante, magari anche solo per scoprire i migliori posti dove mangiare e dormire. Da allora la Guida Michelin ha fatto storia, e attualmente viene pubblicata in 24 Paesi del mondo e in quattro continenti.


In Italia, il famoso tomo rosso col celeberrimo Bibendum in copertina arriva nel 1956, alla vigilia del boom economico e della mobilità di massa, negli anni in cui l'automobilistico sogno proibito era l’Alfa Romeo Giulietta. Con la prima edizione, intitolata Dalle Alpi a Siena, Michelin accetta la sfida di raccontare la cucina italiana, fatta di infinite tradizioni regionali e di segretissime ricette di famiglia. L’Italia rinasce dopo la guerra, e lo fa anche attraverso il piacere della tavola.


Le avventure culinarie degli anni Cinquanta si mescolano alle piccole Storie d’Italia, alle curiosità e al modo di vivere la mobilità: cioè all'avventura e alla ricerca della libertà. Anche i primi simboli grafici sono piccoli, ma espressivi testimoni dell’epoca: un termosifone indica la non scontata presenza di riscaldamento, una minuscola vasca il “Bidet con acqua corrente”, un rubinetto “Solo acqua corrente fredda”, una brocca con la bacinella “Senza acqua corrente”. E una candela, “Senza elettricità”.

Una delle migliori tavole: vale il viaggio


Dal 1957 la Guida copre tutto il territorio nazionale, ma bisognerà aspettare il 1959 prima di vedere spuntare le prime stelle. Sono stelle singole: ancora non esistono le due e le tre stelle. Dal 1969 brillano anche le due stelle: “Tavola eccellente: merita una deviazione”, con l’avvertenza: “Non aspettatevi una modica spesa per dei pasti di simile classe” e nel 1986 appare per la prima volta il simbolo delle tre stelle, “Una delle migliori tavole: vale il viaggio”, che incorona Gualtiero Marchesi. Oggi la Guida Michelin Italia è la seconda al mondo per numero di ristoranti stellati: ben 332. E, altra curiosità, l’Italia vanta più del 40% delle chef donne “stellate” nel mondo.


In sessant'anni l'Italia è cambiata, e con lei anche la più prestigiosa guida gastronomica, ma l’obiettivo è rimasto invariato: condividere con i viaggiatori il piacere della scoperta e fornirgli tutti gli strumenti - dai pneumatici al menù - per godersi il viaggio.

 

Marco Berti Quattrini

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