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La mobilità intelligente e la guida autonoma sono ormai un pallino fisso di numerose Case automobilistiche, che stanno impegnando molte delle energie e delle risorse per sviluppare questo importante progetto per il futuro. Se le Aziende devono dar vita a mezzi elettrici a guida autonoma, devono però esserci delle infrastrutture adeguare per offrire questi servizi e, sia gli Stati che i Comuni, devono mettersi al lavoro per rendere concreto tutto ciò. In Italia, la Motor Valley si è già mossa: con la collaborazione del Comune di Modena, l’Università, Maserati e Alfa Romeo, la partnership sperimentale Masa-Modena automotive smart area sarà il punto di riferimento nazionale per sviluppare soluzioni innovative di mobilità sostenibile.
E ora c’è anche la firma del Mit, che conferma l’esigenza dell’amministrazione comunale di riorganizzare l’area nord della città sia dal punto di vista edilizio ma soprattutto da quello tecnologico. Inoltre, grazie al “Progetto Periferiche” sono arrivati 18 milioni di euro dal Governo, che salgono a 59 milioni con gli investimenti privati: l’obiettivo è far crescere un Data Center, la Cyber Security Academy e l’UniMore che, insieme al neonato percorso interateneo Muner (Motorvehicle University of Emilia-Romagna), sta cercando nuovi spazi urbani dove applicare le nuove soluzioni digitali e l’interazione delle auto connesse con edifici, segnaletica stradale, servizi e, in particolare, persone.
Queste le parole di Francesco Leali, coordinatore del progetto Masa e dell’Automotive Academy: «Nasce da questa convergenza di interessi il protocollo di intesa, a budget zero di fatto, su cui stiamo lavorando da oltre un anno, calamitando risorse anche da altri progetti europei legati alla mobilità e con l’obiettivo di allargare l’alleanza a nuovi partner. Abbiamo una trentina di lettere di interessi già raccolte tra le imprese e stiamo valutando. E stiamo coinvolgendo ora anche la World Road Association (la principale associazione al mondo per lo scambio di conoscenze su infrastrutture e trasporti stradali con 142 Paesi aderenti, ndr). Oltre all’area Nord di Modena, possiamo contare anche sull’Autodromo di Marzaglia. Il nostro obiettivo è di studiare gli aspetti sociali, economici, ambientali, salutistici e di sicurezza delle auto connesse e a guida autonoma. Non siamo gli unici a farlo perché progetti simili sono in corso anche a Rovereto, Trento, Matera, Milano e Torino, ma con un pizzico di orgoglio posso dire che siamo i più avanti e il riconoscimento del Mit ne è la conferma. È il vantaggio di essere sufficientemente piccoli per essere veloci e abbastanza grandi da avere competenze trasversali e complete».