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Era accusato di spionaggio industriale, ma il presidente Trump prima di andarsene dalla Casa Bianca lo ha graziato. Parliamo di Anthony Levandowski, ex dipendente della Waymo e poi di Uber, condannato per aver trafugato informazioni relative ai sistemi di guida autonoma sviluppati dalla controllata di Google.
Levandowski, assunto da Uber nel 2016 per formare il team dedicato allo sviluppo della guida autonoma, ha “tradito” la Waymo portando in dote circa 14 mila file. La stessa Uber ha poi licenziato l’ingegnere, chiudendo con la Alphabet un accordo da 245 milioni di dollari. Si è dichiarato colpevole ed è stato condannato a 18 mesi di carcere ad agosto, da scontare a partire dalla fine dell’emergenza pandemica, ma ora è arrivata la grazia dal presidente degli Stati Uniti uscente. Queste le motivazioni: “Levandowski ha pagato un prezzo significativo per le sue azioni e ha intenzione di mettere a disposizione le proprie capacità per promuovere il bene pubblico”