Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Alcuni che saltano su un’auto della Polizia Municipale davanti all’Istituto Orientale, altri che prendono a bastonate agenti di polizia su via santa Lucia. Sono solo alcune delle violenze registrate a Napoli l’altra sera, dopo che il presidente della Regione De Luca, preoccupato per l’aumento dei casi di positivi al Covid, ha chiesto il ripristino del coprifuoco, una sorta di lockdown da un certo orario in poi.
Ma non solo, anche giornalisti aggrediti e minacciati, passanti terrorizzati, residenti costretti a rimanere rintanati in casa. Insomma, Napoli è tornata ad essere una polveriera. La manifestazione, partita in modo apparentemente pacifico, è degenerata con un fitto lancio di pietre contro la polizia che ha risposto con cariche di alleggerimento.
Alcuni cassonetti sono stati dati alle fiamme e alcuni rovesciati per strada e da gruppi di giovani incappucciati è partito all'assalto delle auto delle forze dell'ordine: vettura accerchiata, apertura delle portiere e pugni, calci e cinghiate sferrati agli occupanti. All'altezza dell'incrocio con Via Santa Lucia qualcuno ha lanciato bombe carta e fumogeni verso le forze dell'ordine. Prima, nei vicoli del centro storico intorno all'università Orientale centinaia di persone hanno bloccato anche la circolazione pedonale.
Persino una diretta su Facebook incitava alla ribellione civile. Due striscioni in cima a un corteo: "Tu ci chiudi e tu ci paghi", e poi "contro De Luca". La manifestazione del centro storico si è poi tramutata in corteo che lungo corso Umberto si è diretto in via santa Lucia, davanti la sede della Giunta regionale.