Guerre Stellantis: le batterie le vado a fare in Spagna. E Termoli?

Guerre Stellantis: le batterie le vado a fare in Spagna. E Termoli?
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La partita Spagna - Italia vede la vittoria degli iberici per 1 a zero; no, non è la finale di Euro 2012 (che finì peggio) ma il duello per avere una gigafactory di batterie. Stellantis ha deciso di farla in Spagna, sovvenzionata dal governo con 360 milioni di euro
13 dicembre 2024

La Spagna - evidentemente - non è l'Italia. Ai carmaker è sempre piaciuto il Paese iberico, per via degli ampi incentivi ai costruttori e agli investimenti fatti sulle infrastrutture stradali e marittime e sulle energie a basso costo e rinnovabili. Quasi 2,5 milioni di auto prodotte nel 2023 (da noi meno di 700 mila compresi i veicoli industriali), 17 fabbriche dei marchi più diversi, nessuno stabilimento in chiusura. Devono averla trovata ideale anche i dirigenti di Stellantis e CATL che hanno annunciato l'investimento di oltre 4 miliardi di euro per una Gigafactory di batterie da realizzare insieme a Saragozza. Saranno, secondo gli annunci, 3.000 nuovi posti di lavoro solo nell'impianto comune, più l'indotto. L'operazione, che da un lato vede occupazione, si bilancia con un annuncio di cassa integrazione per due stabilimenti del Gruppo italo francese (la stessa Saragozza e Vigo).

Il nuovo impianto, che sarà "carbon neutral" costruirà batterie con tecnologia LFP (litio-ferro-fosfato) di costo più basso ed è progettato per raggiungere una capacità produttiva di 50 GWh. CATL è il primo costruttore al mondo di batterie e partecipa al progetto con il 50% dei capitali. 

Visti i buoni propositi del management Stellantis nel mantenere gli investimenti in Italia, non si capisce cosa stia succedendo invece alla Gigafactory annunciata a Termoli, che avrebbe dovuto avere una capacità produttiva da 120 GWh in collaborazione con Total Energies-Saft e Mercedes; l'ultimo incontro avuto dai vertici del consorzio ACC con il Ministro Urso non ha confermato i tempi di realizzazione dell'impianto adducendo una "mutata condizione del mercato delle auto elettriche", cosa che ha convinto il Ministro a ritirare i fondi del PNRR. Un brutto segno che forse troverà una risposta il prossimo 17 dicembre nell'incontro di Stellantis con il Governo in cui ci si aspetta un piano industriale dettagliato su investimenti e operatività per tutte le fabbriche sul nostro territorio.        

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