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Durante il ritorno dal G20 in Brasile, il presidente cinese Xi Jinping ha compiuto una visita lampo in Marocco, incontrando il giovane principe ereditario Moulay Hassan. Una mossa apparentemente diplomatica, ma in realtà carica di implicazioni strategiche, destinata a far tremare l’industria automobilistica europea.
Il Marocco e l’intera regione del Maghreb stanno emergendo come un tassello fondamentale nella strategia cinese per affrontare due nodi cruciali: l’approvvigionamento di materiali chiave per la produzione di veicoli elettrici (EV) e la necessità di aggirare le restrizioni commerciali imposte da Stati Uniti ed Europa. La vicinanza geografica ai mercati europei e la ricchezza di risorse come il litio e il fosfato, essenziali per le batterie, fanno del Marocco un partner ideale per la Cina.
Negli ultimi mesi, Pechino ha rafforzato la propria presenza nella regione con investimenti significativi. Gotion High-Tech, ad esempio, sta costruendo una gigafactory da 1,3 miliardi di dollari a Kenitra, mentre Shinzoom e BTR New Material Group stanno investendo centinaia di milioni in infrastrutture per la produzione di componenti per batterie.
Il Marocco non è solo un serbatoio di materie prime, ma anche un attore emergente nell’industria automobilistica. Con un settore manifatturiero in rapida espansione e una forte capacità di esportazione, il Paese è un partner strategico per le aziende cinesi. L’obiettivo è chiaro: trasformare il Marocco in una piattaforma produttiva che faciliti l’ingresso nei mercati europei, sfruttando al contempo le sue politiche di sostenibilità per attrarre investimenti legati all’idrogeno verde e alle energie rinnovabili.
Mentre la Cina rafforza i legami con il Marocco, l’Europa potrebbe trovarsi in difficoltà. La crescente industrializzazione marocchina, alimentata da capitali cinesi, rischia di mettere sotto pressione i produttori europei, che devono già affrontare normative ambientali più rigide e una competizione globale sempre più agguerrita.
Tuttavia, Pechino deve bilanciare questa espansione con le sue storiche relazioni con l’Algeria, rivale del Marocco nella disputa sul Sahara Occidentale. Un sostegno eccessivo a Rabat potrebbe complicare i rapporti con Algeri, dove le aziende cinesi sono già attive nel settore automobilistico e militare.