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Prima uscita ufficiale per Herbert Diess, il top manager che ha sostituito Matthias Mueller neppure un mese fa con il gravoso incarico di portare fuori dal deserto del dieselgate il primo gruppo mondiale di veicoli a motore.
A Berlino si è svolta l’attesissima assemblea generale di Volkswagen, nella quale forse per la prima volta i temi economici e produttivi sono stati messi in secondo piano rispetto le questioni etiche che agitano il mondo dell’auto.
Da manager pragmatico, Diess non si è nascosto ed ha affrontato il problema di petto: «Il Gruppo Volkswagen è in ottima forma, in termini finanziari e operativi. La nostra strategia sta funzionando. Stiamo affrontando in modo sistematico i principali temi automobilistici del futuro. Tuttavia dobbiamo ancora affrontare la parte più lunga del viaggio. Ci aspettano gli anni cruciali della nostra trasformazione: la velocità del cambiamento nell’industria automobilistica continua ad aumentare e quindi il riallineamento del Gruppo basato sulla Strategy 2025 deve prendere uno slancio ancora maggiore. Mi riferisco in particolar modo al cambiamento culturale: il nostro Gruppo deve diventare più sincero e aperto. In altre parole, dobbiamo puntare a diventare un’azienda modello».
Secondo Diess, il successo economico duraturo è possibile soltanto con una sana cultura aziendale, specie alla luce delle esperienze degli ultimi anni: «Abbiamo bisogno di una struttura forte, di procedure e programmi specifici e, cosa ancora più importante, dobbiamo agire coerentemente. Oltre a seguire le regole ed osservare la legge, rimane sempre essenziale l’etica, una bussola morale chiara. Tutte le grandi organizzazioni hanno vissuto episodi di condotta contraria all’etica e di comportamenti non conformi alle norme. Ma, fino a poco tempo fa, nel Gruppo Volkswagen se ne sono verificati troppi. Cambiare questo ha la massima priorità per i miei colleghi del Consiglio di Amministrazione e per me personalmente».
Per queste ragioni, il CdA ha lanciato l'ambizioso programma “Together4integrity”, che punterà sull’azione di whistleblowing (la segnalazione di comportamenti irregolari, illegali e potenzialmente dannoso per l’azienda) per una condotta etica che diventi di riferimento: «Dobbiamo diventare - ha proseguito Diess - un modello per i nostri colleghi e clienti: indipendentemente dal livello gerarchico, dobbiamo essere persone di fiducia, oneste e affidabili. Questo significa che all’interno del Gruppo facciamo quello che diciamo, e diciamo quello che facciamo. Sempre e ovunque, in tutto il mondo. Una buona governance aziendale include anche prendersi responsabilità, punire condotte non corrette e comunicare in modo trasparente».
Dopo essersi quindi cosparso il capo di cenere ed aver preso a nome del Gruppo importanti impegni morali, il nuovo CEO ha illustrato agli azionisti le novità relative alla struttura manageriale Volkswagen, annunciata quando ha assunto l’incarico lo scorso aprile.
In sostanza, il nuovo modello prevede la creazione di gruppi di Marche organizzati per segmenti di clienti o per fasce di prezzo.
Il Gruppo si aspetta che ciò porti a una maggiore responsabilizzazione, velocità e a più sinergie.
Il secondo elemento chiave è la distribuzione delle funzioni di coordinamento che coinvolgerà più persone rispetto a prima, soluzione che dovrebbe assicurare una collaborazione più intensa, con decisioni prese al livello di responsabilità più basso e più vicino all’operatività.
D’ora in poi, il motto del Gruppo Volkswagen sarà “un Gruppo snello guida Marche forti”.
Ma l’assemblea annuale è soprattutto il momento in cui vengono resi noti agli azionisti i risultati economici: per l’anno fiscale 2018, Diess ha ribadito un sostanziale ottimismo.
I record di vendita e di fatturato all’inizio dell’anno e, ancora una volta, i risultati del primo trimestre sono promettenti e ci si attende un incremento delle consegne rispetto all’anno precedente.
Il fatturato dovrebbe crescere fino al 5%, mentre per l’utile operativo si stima un margine tra il 6,5 e il 7,5%.
Secondo Diess, il Gruppo Volkswagen riceverà uno slancio importante dai nuovi modelli: quest’anno saranno presentate circa 70 novità.
Ma non è tutto positivo: all’orizzonte ci sono anche rischi, soprattutto per quanto riguarda il passaggio alla procedura WLTP (il nuovo sistema di test cui i costruttori di auto saranno tenuti dal prossimo settembre a sottoporre le vetture di nuova omologazione per misurare consumi di carburante ed emissioni di Co2), condizione che ha richiesto al Gruppo Volkswagen uno sforzo enorme, dovuto alla grande varietà di modelli nel suo portfolio.
Sull'assetto futuro del gruppo, Diess non ha escluso la possibilità di vendita di marchi accessori al mondo auto: il pensiero è andato subito a Ducati, di cui da tempo si parla di scorporo.
Ma potrebbe anche arrivare a sorpresa la quotazione in Borsa dell’azienda di Borgo Panigale.
Diess non ha rivelato altro: ma di sicuro nella sua agenda una delle prossime priorità sarà proprio la definizione di un nuovo status per Ducati.