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In occasione del lancio di Spoticar, nuovo brand dedicato alle auto usate multimarca del gruppo PSA, il direttore generale Gaetano Thorel ha parlato di temi caldi. Non solo situazione di mercato e prospettive per l'usato, ma anche regolamenti e politica, per i blocchi della circolazione.
“In un mondo ideale, mi aspetto che i concessionari facciano vendite 1:1 (tra nuovo e usato) ora invece la maggior parte del loro profitto arriva dalle vetture nuove. Tra 5-10 anni, circa, quando le nuove auto saranno per un terzo elettrificate, con profitti che potrebbero scendere, è necessario avere anche un'ottima fetta di usato”.
Una questione sentita non solo in Italia, quella dello spazio per i concessionari nel mondo dell’usato e della crescente importanza che assume, questo mercato. “In altri Paesi avviene già, il presidio delle reti ufficiali, perché la questione non è puramente aziendale, per PSA, ma del sistema”.
E’ la prospettiva della propria rete, che vive e guadagna assieme alla Casa, che interessa al grande gruppo francese. “Per noi si tratta di un investimento rivolto proprio alla rete. Per loro, non per l'azienda stessa. Il margine che facciamo qui è minore, anzi facciamo investimenti per abbattere dei muri e dare fiducia alla rivendita usato multimarca, soprattutto investiamo anche per formazione e strumenti dedicati a Spoticar”.
Viene nobilitato e uniformato per tutti i marchi del Gruppo il mondo auto usato, messo in unico grande archivio elettronico gestito a livello nazionale. “Diamo l'usato di qualità e multimarca, nobilitandolo a livello di servizi e trattamento cliente come fosse un quinto marchio. Eccezione viene fatta per DS, che ha un percorso tutto tracciato, a se stante”.
In PSA però, a inizio 2020 si parla anche di aspetti molto interessanti che vanno oltre le auto usate di Spoticar, di cui leggete a parte tutti i dettagli. Perché parlare di auto usate, oggi in Italia, vuole dire anche pensare a incentivi per lo svecchiamento del parco circolante tricolore, come già ci sono. Ai blocchi di certi modelli che sono attualmente ancora molto freschi. Alle regole politiche insomma e proprio Thorel è stato il primo a lanciare un grido d'allarme forte, sul fatto che non si possano bloccare i diesel Euro6 e lasciare in giro certi Euro3.
“E’ una cosa assurda ed è palese. Ci vuole più chiarezza. I nuovi diesel Euro6 sono puliti molto più di certe Euro3. Un governo che si rispetti e volesse, potrebbe dare con anticipo delle regole dure per l’ambiente, diverse. Ad esempio dire che da qui a 3 anni i veicoli più inquinanti non circoleranno del tutto. Ovviamente serve anche la campagna di incentivi adeguati. Ma si potrebbe fare”.
Conta anche il modo in cui si definiscono le “classi” delle auto, per trattarle in un modo o nell’altro. “Forse qualcosa adesso sta cambiando, per fortuna ci sono delle nuove ripartizioni ministeriali in tre gruppi (vedi tabella) che diversificano le varie ibride, su livelli emissivi. Quelle mild o classiche aiutano, di certe percentuali. Ben diverso però rispetto alle pure elettriche o a un Plug-in, quelle con la spina insomma”.
Il sistema di incentivi, Ecobonus/Ecomalus, usa dei numeri per le emissioni che sono in sostanza replica di queste ripartizioni tecniche, premiando chi fa molto per le emissioni con più elettrificazione. Proprio pensando a coloro che usano un dato da libretto per gestire i blocchi del traffico e le limitazioni, ecco una proposta. “La classificazione attuale non basta per tutto. Facendo l’esempio di frigoriferi o anche di altri elettrodomestici e delle abitazioni, si vede come funzioni bene la classe energetica”.
Una lettera, che cela dietro motorizzazioni anche diverse risultati simili di alto rendimento nei motori. “Certo, una vera carta identità dell’auto, la classificazione energetica frutto di algoritmo serio che traduce in modo semplice emissioni e consumi. È quello che serve agli utenti e noi pensiamo a come ottenerlo tecnicamente, il miglior risultato”.
In questo modo allora sì che, senza pregiudicare con possibili errori un tipo di motore o un altro, anche i politici potrebbero prendersi rapide responsabilità nel bloccare auto sotto una certa classe. “Noi come gruppo siamo pronti, proponendo come facciamo già ora piattaforme e modelli con tutti i motori disponibili, anche quelli con la spina, che aumenteranno molto nei prossimi anni (100% elettrificazione nel 2025). Piena libertà di scelta agli utenti e quello che mi aspetto, è una risposta dei concessionari più illuminati per gestire questo tipo di usato”.