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Tempesta perfetta oltremanica: il combinato disposto tra decisioni politiche (Brexit con possibile No Deal) e pandemia da Covid ha creato le basi per una situazione potenzialmente catastrofica in Gran Bretagna per il mercato automobilistico.
Il grido d’allarme arriva dalla SMMT (Society of Motor Manufacturers and Traders, l’associazione di categoria dell’industria automobilista del regno Unito), che ha rivelato come la produzione dei primi nove mesi del 2020 sia arrivata a 632.000 veicoli, pari al -32% rispetto allo stesso periodo del 2019; in parallelo, visto che circa il 75% della produzione inglese è destinato a mercati esteri, si registra un forte calo dell’export verso il mercato europeo e verso gli USA (-30%).
A preoccupare sono i dati più recenti: settembre 2020 è il mese con la produzione minore degli ultimi 25 anni, pari a sole 114.732 unità, e le esportazioni sono indicate in ulteriore contrazione per il 10%.
Nubi nere incombono sulla nazione guidata da Boris Johnson, quindi, mentre all’orizzonte si profila l’ombra cupa del fallimento dei negoziati con l’EU per un’uscita soft dall’Unione: in caso di “Brexit No Deal“, infatti, l’entrata in vigore di dazi commerciali metterebbe a dura prova le esportazioni inglesi e ridurrebbe significativamente la competitività delle auto britanniche rispetto agli altri produttori europei.
«In considerazione della produzione già critica - ha detto Mike Hawes, che guida la SMMT - una Brexit senza accordo sarebbe catastrofica per l'industria, i suoi dipendenti e le famiglie».
God save the Queen, insomma, ed anche i suoi sudditi…