GR Yaris Rally Cup. Storia di Un Successo (Non) Annunciato!

GR Yaris Rally Cup. Storia di Un Successo (Non) Annunciato!
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Anno 1 per il Trofeo della Filiale Italiana declinato dall’esperienza di Tobia Cavallini. Il “Piccolo Diavolo” vince ovunque, premia Alessandro Ciardi e, appena terminata la prima, lancia la seconda stagione. Sentiamo Tobia…
27 dicembre 2021

Roma, Natale 2021. Il più bel regalo è la conferma. La più bella eccitazione è sapere che sarà ancora più avvincente. E finalmente, per gli artefici rimasti dietro alle quinte, gioia è il momento in cui esci allo scoperto e puoi raccogliere il consenso plebiscitario dell’operazione magnificamente riuscita.

Da Roma a Monza, via Rally 1000 Miglia, 2 Valli e Modena, la GR Yaris Rally Cup ha convolto 17 Piloti e 15 Team, e generato passione ed entusiasmo. Monza è stato un autentico Gran Finale. Ha vinto Thomas Paperini, ma il Titolo è andato a Alessandro Ciardi, Navigator Andrea Cecchi, primo Campione GR Yaris Rally Cup davanti a Marco Gianesini e Federico Romagnoli.

L’evento “automatico”, all’indomani della “certificazione” del successo globale e sportivo, è il rinnovo del contratto con gli appassionati. Se prima di Monza non se ne parlava che sottovoce, subito dopo la chiusura della prima stagione è stata annunciata a gran voce la prosecuzione del Trofeo. Adesso si guarda alla prossima stagione e ci si concentra sugli sviluppi tecnici in arrivo, sull’incremento del numero di gare e sul “ritocco” verso l’alto, se possibile, del già importante montepremi. Allo studio anche interessanti novità extra Cup.

Toyota GR Yaris Rally Cup. Trovo che il nome è un po’ lunghetto. Proviamo, confidenzialmente GRYRC? Meglio Toyota GRY-RC? Boh, comunque ci siamo capiti alla grande, vero?

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La prima stagione del primo Trofeo dedicato ad una “macchinina” di vocazione sportiva e imprinting Rally è andata, dunque, in una sorta di archivio “dinamico”. Contestualmente alla chiusura della prima serie, infatti, è stata lanciata quella successiva. Il primo anno è stata anche la sfida personale di Tobia Cavallini, un appassionato competente a 360 gradi che ha avuto, da parte di Toyota Italia, praticamente carta bianca. È chiaro che il successo genera altri e maggiori impegni, e che è prevedibile un maggiore coinvolgimento diretto della Casa madre in Italia. Sono tutte cose in rapidissimo e interessante divenire. Al momento, quindi, la cosa più giusta è mettere a fuoco gli ingredienti di quel successo che, almeno inizialmente, ha sorpreso un po’ tutti. Con il senno di poi è sempre facile… tirare le somme, trovo che dopo è assai più bello ripercorrere per “argomenti” le tappe di un bel inizio di viaggio. La parola a Tobia Cavallini, molto più che un organizzatore.

Tobia. Successo evidente, ma percorso, verso questo successo, non così esplicito. Vuoi ricordarne per noi i punti salienti della costruzione del Toyota GR Yaris Rally Cup?

Tobia Cavallini. “Tutto nasce dalla forte identità del “Marchio” Gazoo Racing all’interno della filiera Toyota. È il fenomeno dei modelli “tradizionali” proposti in declinazione sportiva GR. IN Italia il momento tipico è la presentazione della Yaris GR. Io vengo dai Rally e l’”associazione” è stata istantanea. Ho lavorato sullo sviluppo dell’idea e l’ho proposta alla gerarchia Toyota Italia. Siamo partiti subito, con molte difficoltà perché oltre al tempo che non era molto, si partiva da zero e volevamo essere i primi in Europa con un Monomarca di matrice Rally. Poi è arrivata la pandemia, e potete immaginare…”

 

Road Map GR Yaris Rally Cup. Più problemi tecnici o burocratici?

TC. “Orizzonte completo. È chiaro: dal punto di vista tecnico ci siamo trovati di fronte a un progetto del tutto nuovo, con l’inevitabile “condanna” a dover risolvere molti problemi in corso d’opera. Dal punto di vista burocratico, la nostra Macchina è coincisa con un significativo cambiamento di regolamenti di omologazione, con la necessità, pur trattandosi di un regolamento nazionale, di adeguarsi alle normative internazionali, nello specifico europee. Parliamo di roll bar, serbatoi di sicurezza, impianto di estinzione per fare degli esempi, di un tema che abbiamo dovuto sviluppare in maniera critica e molto scrupolosa. Soo tutte cose che poi rappresentano un valore aggiunto alla Yaris GR, ma che sul momento può essere un autentico percorso a ostacoli.”

Lo sviluppo del “Piccolo Diavolo” ha seguito rigorosamente una tabella di marcia o vi siete trovati a dover improvvisare?

TC. “Chiaramente avevamo una precisa tabella di marcia elaborata in termini di progetto. Nell’ordine gli step essenziali riguardavano i sistemi di sicurezza, le sospensioni, uno schema di per sé già professionale, e parallelamente si lavorava su motore, cambio e trasmissione. Per il motore no problem, è per sua natura performante e collaudato, cambio e trasmissione no, avevano bisogno di essere elaborati in chiave sport e non avevamo tempo. Così, per esempio, l’opportunità di sviluppare un cambio sequenziale Yaris “Cup”, un elemento essenziale, è stata rimandata alla seconda stagione di gare.”

 

Quindi posiamo andare con la principale anticipazione per il 2022?

TB. “Sì, la Macchina del 2022 avrà cambio sequenziale e differenziali da corsa.”

 

Un successo, insomma, solo in parte prevedibile, anche perché si andava a costruire una filiera di gestione che, ora lo abbiamo visto in atto, passa per i concessionari, per i preparatori, per i “gestori” delle vetture.

TC. “Sì, diciamo che all’inizio siamo stati un po’ sorpresi, diciamo travolti dal successo del primo momento, che non ci aspettavamo così chiaro. Bisogna ricordare, infatti, che quando abbiamo lanciato il progetto la macchina non era ancora arrivata dai concessionari, si poteva solo prenotarla. Avevamo 20 auto assegnate e le abbiamo viste sparire tutte in due settimane, nonostante i circa 40K per acquistarla e il prezzo dei Kit Rally Cup, per un totale di circa 70K a cui si deve aggiungere la preparazione vera e propria. Quindi diciamo che è stato un successo che ha sorpreso un po’ tutti, compresa Toyota Italia. Immediatamente dopo ci siano dovuti confrontare con i temi di sviluppo, in questo caso di “creazione” della macchina, con tutte le variabili del caso. Non solo il tempo, ma anche verifiche, correzioni, cambiamenti rispetto alle linee progettuali elaborate originariamente, la mancanza di una vettura di riferimento, che era quella che nasceva sotto i nostri occhi. Sei mesi di increbilie intensità operativa, e potete immaginare la soddisfazione quando abbiamo viste schierate le Yaris GR Rally Cup al Rally di Roma!”

Siete pronti a rispondere a una rinnovata domanda di Macchine “Cup” per il 2022?

TC: “Sì. Diciamo che quest’anno il potenziale espresso è di 22 vetture. Per l’anno prossimo possiamo dire che siamo pronti a recepire i segnali del mercato riguardo ad un aumento delle richieste, e soprattutto che, a questo punto, siamo strutturati per far fronte alla crescente richiesta di Vetture e di Kit.”

 

Avete, tu, la tua struttura e Toyota Italia. Aperto una strada occupandovi di tutto l’orizzonte delle relative difficoltà. Tecnica, burocrazia, promozione. È un pacchetto di competenze che si può considerare come un modello utile per un bacino di successo ancora più vasto e grande.

TC. “Intanto abbiamo a cuore i nostri “operatori”. È una questione di prestigio e di lavoro. Questo è il primo obiettivo per il 2022. Per quanto riguarda l’allargamento del bacino, parliamo di Europa, per il momento il problema maggiore è che la nostra è una omologazione nazionale. bisognerà quindi capire per prima cosa come gli altri eventuali “ospiti” europei potranno allinearsi allo schema del nostro progetto. Diciamo che è necessario, innanzitutto, un progetto di fattibilità. Poi c’è una questione di promozione e, quindi, di promoter, che ovviamente alza il livello dell’asticella.”

 

Siete pronti anche ad aprire un ufficio di consulenza internazionale, a disposizione delle realtà europee che vorranno mettersi in gioco? Offrirete la “licenza” del vostro modello, insomma?

TC. “Sicuramente, la risposta è sì. Quest’anno non avremmo avuto neanche il tempo, ma per il futuro credo che sia un obiettivo perfettamente percorribile, un’opportunità per noi e per il Mondo Toyota.”

Quale è il salto di qualità “inevitabile” per il 2022, fermi restando i salti già fatti8 strada facendo?

TC. “La Macchina è cresciuta ed è evoluta tanto. Adesso il nostro obiettivo è di renderla ancora più performante e godibile, formativa. Se avevamo come obiettivo della prima ora quello di collocarci al livello più o meno delle Rally4, parlo di tipologia di performance, fermo restando che, in condizioni di scarsa aderenza o sulla terra siamo già su un altro, straordinario mondo. Adesso guardiamo un poco più avanti. Con gli sviluppi tecnici cui abbiamo accennato saremo in grado di avvicinarci a una nuova frontiera, che andrà studiata attentamente, perché entrerebbero in giuoco altre problematiche regolamentari. Per adesso siamo sulla strada di una vettura molto “standard” ma anche assai “racing”, ed è un po’ l’equilibrio che vorremmo mantenere.”

 

Parliamo di acciaio e tecnologia. L’anello debole della catena 2021 era il cambio della Yaris “Cup”. A che punto siamo con il progresso?

TC. “Sì, il cambio stradale non è sufficiente, se non usato con estremo riguardo, ad una macchina da corsa che presenta attriti davvero importanti. Abbiamo sotto osservazione due o tre concrete soluzioni, che stiamo già valutando e testando. C’è un problema di base, che è l’affidabilità. La Yaris “Cup”, come la chiami tu, è molto potente e va forte, ed ha bisogno di un sistema robusto e affidabile, oltre che performante, ovvio.

 

© Immagini – Marco Passaniti - Toyota Gazoo Racing Italy

La scheda della GR Yaris Rally Cup

Motore: 1.6 turbo 3 cilindri da 261 CV

Trazione integrale permanente e a controllo elettronico Toyota GR-FOUR

Centralina motore: ECU Racing

Dashboard: GR Yaris Rally Cup

Serbatoio di sicurezza: FIA ft3 1999

Differenziale: meccanico Torsen LSD

Cambio: manuale ad H

Ammortizzatori: regolabili a 2 vie

Frizione: bidisco 184 mm

Freni a disco: anteriori 356mm / posteriori 297mm

Ricordiamo che La GR Yaris in gara è una derivazione rally della vettura stradale implementata di un kit di allestimento gara che la allinea al regolamento della categoria R1T 4X4 nazionale.

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