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Esistono tanti modi per raccontare una storia. Si può rimanere tranquillamente dietro a una scrivania, per imprimere le vicende sulle pagine di un libro. Rassicurati dalla innocuità di una tastiera, inerme e imperturbabile per definizione, si può iniziare a viaggiare sulle ali della fantasia. E magari condire il tutto con un pizzico di magia e leggenda. Oppure si può decidere di vivere in prima persona, quella storia. Si può scegliere di sporcarsi le mani con quell’avventura. Di immergersi dentro, fino a respirarla tutta. Per scoprire che, abbandonare la propria comfort zone preferendole l'incertezza del mondo e degli eventi, avrà sempre un altro sapore.
I due racconti avranno sempre lo stesso diritto di esistere. La stessa legittimazione, perché, di fatto, sono comunque due storie, pronte per essere raccontate. Ma non avranno mai la stessa carica emotiva la stessa potenza narrativa. E nemmeno una simile efficacia comunicativa. Perché la realtà, invece di inventarla, è sempre meglio viverla. Così, quando abbiamo deciso di raccontare gli elicotteri dell’Esercito Italiano non ci siamo accontentati di vederli in qualche filmato istituzionale. Ma nemmeno di ammirarli, di persona, parcheggiati in un hangar. E non ci è bastato neanche volarci sopra. Per raccontarveli davvero, fino in fondo, abbiamo capito che l'unica maniera possibile era quella di prendere parte a una vera missione di addestramento delle nostre forze armate.
Ed è così che, in un attimo, ci siamo ritrovati embeddati con uno dei reparti scelti dell'Aves, l'Aviazione del nostro Esercito. E abbiamo iniziato a raccontare questa storia in volo, insieme a tre degli elicotteri più leggendari che siano mai stati creati. Dall’infaticabile NH90, pensato per decollare in qualsiasi condizione climatica, da - 40 a + 50° C, siamo passati al mastodontico CH-47 Chinook, capace di trasportare carichi eccezionali e anche di atterrare sull'acqua, per finire a fianco dell’AW129 Mangusta, il nostro elicottero da pattugliamento tattico che si pilota (anche) con lo sguardo. Dei mezzi speciali così speciali, del resto, non meritavano una classica puntata. Ma qualcosa di unico, di irripetibile. Qualcosa che - sono sicuro - non avevate mai visto fino ad oggi.
Buona visione.
Riprese: Camilla Pellegatta, Leonardo Mannoli
Montaggio: Camilla Pellegatta
Ringraziamo per la gentile concessione di alcune immagini
Severino Tognoni per le immagini storiche (https://www.volareflyfree.com/)
Matteo Boccacci per le riprese del CH-47 sul Lago dì Paterno in località Vasche (Rieti)