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Fase 2 sta per iniziare e manager come Giuseppe Bitti, amministratore delegato di Kia Italia, sono al lavoro sin dal 9 marzo per cercare di superare nella migliore delle maniere Fase 1 ma soprattutto iniziare a dare un senso commerciale ad un periodo che inizierà a partire dal 4 maggio 2020 molto diverso da quello che abbiamo conosciuto nei decenni precedenti. Ecco cosa ha fatto Kia Italia durante il lockdown e che risposte darà a clienti e rete commerciale.
Come avete affrontato il periodo di lockdown?
Iniziamo col dire che Fase 1 ha colto tutti di sorpresa e quindi abbiamo cercato di capire cosa stesse succedendo trovando nello smart working la prima risposta al nuovo scenario. Abbiamo potenziato l'IT in azienda ed almeno fino al 18 maggio andremo avanti sfruttando al massimo le tecnologie digitali. Le concessionarie sono chiuse dal 9 marzo, alcune hanno tenuto aperto per garantire i servizi di mobilità ma senza poter chiraramente vendere automobili. Due mesi senza introiti...un peso enorme per le concessionarie, alle quali abbiamo cercato di dare il nostro massimo supporto spostando i pagamenti per non aggravare ulteriormente la stabilità finanziaria.
Fase 2 rappresenta anche l'inizio di un nuovo modo di vendere e videre l'auto?
Abbiamo lavorato con le concessionarie per creare dei nuovi format per le riaperture, anche studiando delle situazioni digitali che già in parte esistevano ma che abbiamo potenziato. Al netto del Coronavirus il 2020 di Kia è un anno ricco di lanci di nuovi modelli ed anche per quanto riguarda gli ultimi arrivi abbiamo deciso di creare delle formule di vendita online che fossero particolarmente vantaggiose. Su xCeed, per intenderci, abbiamo deciso di spingerla online attraverso uno sconto speciale di 5.500 euro. Questo ha innescato il contatto tra concessionarie e cliente con pre-contratti che verranno finalizzati non appena sarà possibile firmare e chiudere la trattativa.
Il digitale quindi funziona davvero per la vendita di auto?
Il portafoglio di lead digitali è stato notevole ed ha dimostrato che anche attraverso il digitale è possibile vendere auto oltre che lavorare. Ad oggi nella trattativa digitale mancano per forza di cose alcuni aspetti che ci sono solo nella vita reale, come nel caso del test drive. Ma come modalità di vendita si può perfezionare e sviluppare. Quindi sì, è possibile che le concessionarie possano avere un profilo digitale più spinto rispetto al passato anche perché in altri Paesi europei già esiste e già funziona, ma alcuni dettagli sono comunque legati alla realtà.
Noleggio? Sharing? Sono formule che vedremo in futuro?
I nostri concessionari diventeranno dei fornitori di mobilità, questo è certo. Anche noi come Casa automobilistica dovremo affrontare anche questa esigenza. Un automobilista usa l'auto solo per il 10% dell'esistenza dell'oggetto. Quindi lo sharing ed il noleggio in futuro potrebbero anche essere una evoluzione ed in questo il ruolo di consulenza della concessionaria e della casa automobilistica può entrare in campo. C'è anche da dire che nei primi mesi di Fase 2 e Fase 3 i mezzi pubblici non saranno a regime e quindi la necessità di mobilità privata delle persone sarà fondamentale.
Molti veicoli in Italia non sono in grado di assicurare mobilità privata adeguata alle nuove imposizioni dei centri urbani in fatto di inquinamento. Questo spingerà clienti a comprare nuove auto?
Ci sono circa 36/37 milioni di veicoli in Italia. Molti di questi non sono più in linea con le limitazioni di città come Milano. Sì, credo che la necessità di ovviare alle imposizioni mista al fatto che i mezzi pubblici saranno ad uso "limitato" porterà ad un aumento della vendita del nuovo ma anche dell'usato, perché chi non vuole spendere molto può certamente trovare in una macchina di seconda mano fresca le soluzioni in linea con le esigenze e strumenti finanziari che siano in linea con le possibilità offerte dalla ripresa.
La direzione di Kia Italia sia quella di tranquillizzare il cliente con soluzioni di nuovo e usato con finanziamenti e garanzie speciali. E' corretto?
La "tranquillizzazione" del cliente è un aspetto su cui dobbiamo puntare e su cui crediamo molto. Stiamo mettendo a punto diverse soluzioni finanziarie ed anche una assicurazione che permetta di fare fronte anche ad una eventuale difficoltà nel pagamento delle rate.
Auto ferme in lockdown inquinamento da PM10 stabile se non aumentato in alcuni casi. E' giusto che l'auto subisca così tanto sotto il profilo ambientale?
Mi auguro che quello che abbiamo visto a tema inquinamento in questi mesi possa portare ad un ragionamento più lucido sul mondo dell'auto da parte della politica. In realtà città come Milano stanno comunque spingendo su pedoni e ciclisti ma bisogna anche dire che nel complesso le auto come quelle a gasolio non meritano la demonizzazione che hanno subito in questi anni. Con tutto che il rinnovamento del parco auto deve essere un obiettivo...anche a fronte del fatto che sono più sicure di quelle vecchie.
Ma non si può incentivare la sicurezza oltre che l'inquinamento?
In sede UNRAE ci battiamo per un approccio verso le auto sicure oltre oltre che meno inquinanti. Purtroppo la politica è miope su questi argomenti e si punta sempre su questioni ambientali. Bisognerebbe affrontare la situazione con più lucidità non solo puntando sul nuovo ma anche sull'usato sicuro ed ecologico. Purtroppo l'auto è facilmente tracciabile, tassabile ed i discorsi vengono da sé.
Si rivedranno gli accordi CAFE2020 tra aziende e Unione europea?
I famosi 95 g/km di CO2 medio di gamma è un limite che per il 2020 sarà difficilmente raggiungibile da tutti. Vediamo cosa succederà in sede europea. Per il momento abbiamo chiesto al Governo italiano di non considerare più il malus nella vendita delle vetture, cosa che rappresenterebbe già un buon inizio.
Nessuna novità sul Superbollo?
Il superbollo è una follia. Lo sappiamo bene. Ha distrutto il lusso in ambito automotive. Barca e auto sono oggetti che generano da sempre invidia sociale ma ci sono mille aspetti del lusso che, come è giusto che sia, non vengono intaccati da tassazioni senza senso come quelle dell'auto. Basti pensare a orologi o quadri dove girano cifre comunque da capogiro. Vale la stessa cosa per le incentivazione all'acquisto di auto a livello aziendale: la tassazione a livello europeo è nettamente inferiore alla nostra e questo significa che le nostre aziende sono meno competitive, rispetto alle altre della nostra Unione.
Dal 4 maggio comunque si apre.
Concessionarie aperte. Sì, c'è un cauto ottimismo. Abbiamo già un bel movimento a livello di officine ma chiaramente l'effettivo sistema che prevediamo si inneschi relativamente alla necessità di mobilità privata al di fuori.