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Ingolstadt - In occasione dell’Audi Group Night andata in scena ad Ingolstadt abbiamo avuto modo non solo di conoscere quali saranno i futuri sviluppi di Ducati e di cui parliamo in articoli specifici, acquisita dalla Casa dei Quattro Anelli la scorsa estate, ma anche di parlare con Giorgetto Giugiaro.
Italdesign Giugiaro: il 90,1% è del Gruppo VW
Il designer italiano è il Fondatore e il Presidente della Italdesign Giugiaro con sede a Torino, un’Azienda che dal 2010 è controllata dal Gruppo Volkswagen, in particolare dal marchio Lamborghini.
Giugiaro nel corso della sua lunga carriera ha messo la firma su alcuni modelli di automobili che hanno lasciato il segno nella storia a partire dalla mitica Fiat Panda del 1980 e dall’indimenticata Alfa Romeo Alfetta GT del 1974 fino alla prima serie della Volkswagen Golf del 1974.
Non solo auto...
Lo stilista italiano e la sua Azienda in ogni caso si sono occupati nel corso degli anni - e ancora oggi si occupano - della progettazione non solo di auto, ma anche di svariati oggetti di industrial design, che vanno dai telefoni, alle macchine fotografiche, fino alle sedie e ai vettori spaziali. Giugiaro però ha concepito anche alcuni esemplari di moto e una serie di accessori per motociclisti. Tra gli esempi più rimarchevoli ricordiamo la Ducati 860 GT e la Suzuki RE 5 con motore Wankel, entrambe del 1974, oltre ai caschi Shoei Z-100 del 1982.
Una grande passione per il trial
Nel corso dell’Audi Group Night però abbiamo avuto modo di scambiare due parole con Giugiaro, oltre che naturalmente sulle quattro ruote, anche sulla sua grandissima passione per le moto. In particolare il designer italiano porta nel cuore da diverso tempo le moto da trial.
Tutt’oggi Giugiaro nei ritagli di tempo di una vita che si divide sempre di più tra Torino e la Germania, salta in sella alle sue moto, che ci conferma essere «rigorosamente a due tempi, perché con le quattro tempi non mi ci sono mai trovato bene» e si rilassa praticando il trial, uno sport che almeno per qualche ora riesce a tenerlo lontano dai sempre più numerosi progetti di cui si occupa l’Azienda che dirige.
Giugiaro in sella alla Ducati GP13
La grande passione di Giugiaro per le due ruote ci è parsa subito evidente quando, in occasione dell’Audi Group Night, il designer italiano non ci ha pensato due volte ed è montato subito in sella alla Ducati GP13 con cui Andrea Dovizioso prenderà parte al Campionato Mondiale MotoGP.
Giugiaro ha descritto la Ducati GP13 come un gioiello tecnologico sofisticatissimo e dopo aver sperimentato in prima persona le sensazioni che si provano a stare a bordo del bolide da competizione di Borgo Panigale non ha potuto fare a meno di condividere il suo stupore per un mezzo che solo per la posizione di guida estrema si dimostra così lontano anche dalla più prestazionale supersportiva di serie e che per questo si addice esclusivamente a piloti professionisti.
“Un tempo un designer faceva tutto da solo, mentre oggi intorno ad un progetto lavorano più di 200 persone e ci si appoggia anche ad una serie di studi esterni”
Il design negli anni '60 e oggi: tutto è cambiato
La serata in ogni caso è stata anche l’occasione per parlare di design e di come sia cambiato negli anni il lavoro dello stilista. Per spiegarlo Giugiaro è partito dal raccontarci la leggendaria storia che narra la nascita della Lamborghini: «Con la presentazione della Miura al Salone di Ginevra del 1966 Lamborghini entra a far parte del club molto esclusivo delle vetture supersportive. Da allora il marchio del Toro non ha più abbandonato questo club».
«Ferruccio Lamborghini è stato un ingegnere straordinario e un imprenditore di successo che amava le sfide. Ha creato una fortuna costruendo trattori agricoli ed è sempre stato attratto dalle supersportive. Ha partecipato anche alla Mille Miglia anche se non riuscì ad arrivare al traguardo perché si schiantò contro il muro di un ristorante dove, come narra la leggenda, poi si fermò a cenare».
«Ferruccio Lamborghini aveva molte supercar ma spesso ne criticava la scarsa qualità. È questo che lo spinge a fondare la sua società per costruirsi la propria macchina sportiva. Nel 1963 nasce quindi la Lamborghini e nel ’66 arriva la Miura».
«Da allora le cose sono molto cambiate. Un tempo un designer faceva tutto da solo, mentre oggi intorno ad un progetto lavorano più di 200 persone e ci si appoggia anche ad una serie di studi esterni».
«Il processo che porta alla nascita di una vettura è particolarmente complesso. Ad Italdesign Giugiaro e allo studio di design interno di Audi viene affidato lo stesso progetto, poi in un secondo momento si prendono le idee migliori scaturite dall’uno e dall’altro e si scambiano le idee in maniera costruttiva in modo tale da ottenere il risultato migliore».
Foto trial: Riders