Gigafactory di Termoli, lavori al via nel 2024

Gigafactory di Termoli, lavori al via nel 2024
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Funzionerà a pieno regime nel 2030 impiegando oltre 2mila lavoratori
1 luglio 2022

Dopo un progressivo calo nel biennio 2024-2025, la produzione della gigafactory comincerà nel 2026, per arrivare a pieno regime nel 2030 con oltre duemila occupati. Il soggetto industriale operativo sarà la joint venture Acc, creata insieme a Mercedes-Benz e Total. Per cui passerà dai motori e i cambi alle batterie per auto elettriche: questo il destino della fabbrica Stellantis di Termoli. Nel 2023 la joint venture Acc comincerà ad acquisire le aree per costruire la "centrale" a pannelli solari che fornirà l'energia necessaria. Nel 2024 comincerà a calare il ritmo attuale, terminando la produzione dei cambi. Si prevede un picco di mille lavoratori in esubero nel 2025. Parallelamente ci sarà il riassorbimento graduale con formazione specifica del personale, parte della quale avverrà nelle strutture francesi di Douvrin. Il motore Fire terminerà la produzione nel 2026, i propulsori termici premium proseguiranno ancora per qualche anno. Sempre nel 2026 si partirà con la produzione delle batterie, quindi la vera e propria attività da gigafactory. L'impianto funzionerà a pieno regime nel 2030, quando dovrà sfornare accumulatori per una capacità complessiva di 40 GWh annui. Impiegherà più di duemila persone. Un investimento da circa sette miliardi di euro, comprendendo anche le analoghe fabbriche da realizzare in Francia e Germania.

In una nota congiunta, i rappresentanti dei sindacati Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr hanno dichiarato dopo l'incontro con la direzione di Stellantis: "Di positivo c’è che il piano dell’azienda potenzialmente porta alla piena rioccupazione. Ma sussistono alcune criticità, che dovremo affrontare insieme. Innanzitutto è da assicurare formalmente che Acc si impegni a prendere tutti i lavoratori attualmente impiegati a Termoli, poi in ogni caso ci sarà un periodo di scarico di lavoro che richiederà ammortizzatori sociali di accompagnamento e che dovremo cercare di rendere il meno gravoso possibile per i lavoratori. Inoltre andrà garantito un congruo trattamento di trasferta per l’eventuale periodo di lavoro e formazione da svolgere in Francia. Infine chiediamo un’intesa che offra la massima tutela possibile in termini di continuità normativa e salariale per tutti i lavoratori coinvolti. Per risolvere questi problemi i prossimi incontri dovranno coinvolgere la joint venture subentrante Acc e poi naturalmente le istituzioni locali e nazionali. Ma siamo fiduciosi che sapremo trovare le giuste risposte per i lavoratori, poiché il risultato è di grande importanza: la riconversione della più grande fabbrica di motori di Italia e la occupazione di oltre duemila lavoratori".

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