Gigafactory batterie Termoli, congelato il progetto

Gigafactory batterie Termoli, congelato il progetto
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La joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e Saft ha interrotto i lavori nelle due fabbriche per rivedere le sue strategie.
5 giugno 2024

Automotive Cells Company (ACC), la joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e Saft (gruppo TotalEnergies), ha annunciato la sospensione dei lavori per le due gigafactory previste a Kaiserslautern, in Germania, e a Termoli, in Italia. Questa decisione rappresenta un significativo cambiamento nei piani di espansione dell'azienda, attualmente concentrati sul solo impianto di Douvrin, in Francia.

La ragione dietro questa sospensione è l'esigenza di adeguare la strategia produttiva alle nuove esigenze del mercato automobilistico, sempre più orientato verso i veicoli elettrici a costi ridotti. ACC sta adattando la sua strategia di fornitura di batterie introducendo nuove chimiche di celle a basso costo nel suo portafoglio, per rispondere a una domanda di mercato in continua evoluzione, ha comunicato la joint venture. Questo passaggio richiederà una nuova fase di ricerca e sviluppo nei prossimi mesi per poter industrializzare prodotti più accessibili.

Sul fronte italiano, la gigafactory di Termoli ha visto un rinvio nelle discussioni riguardanti il progetto, inizialmente previsto per il 5 giugno presso la sede romana del ministero delle Imprese e poi posticipato all'11. "ACC conferma la riapertura delle discussioni sui contenuti di dettaglio del suo progetto a Termoli per la fine del 2024-inizio 2025, il tempo necessario per apportare gli adattamenti richiesti", si legge nel comunicato.

In Germania, la situazione non è diversa. Il progetto di Kaiserslautern, nonostante fosse già approvato da circa due anni e avesse ricevuto fondi pubblici per 437 milioni di euro, è stato messo in pausa. La cancelleria del Land della Renania-Palatinato ha risposto alle richieste di alcuni politici confermando lo stop, mentre il segretario generale di ACC, Matthieu Hubert, ha citato il rallentamento nell'adozione della mobilità elettrica e l'aumento dei costi dei materiali come ulteriori motivi per la pausa. "Prima di procedere con investimenti miliardari, dobbiamo definire che tipo di tecnologia delle celle necessita il mercato", ha dichiarato Hubert.

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