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Carlos Ghosn, ex tycoon dell’Alleanza Nissan-Mitsubishi, è stato condannato dal tribunale di Amsterdam a restituire 5 milioni di euro relativi alla joint venture. Una cifra che equivale a quanto percepito nel 2018 senza un regolare accordo lavorativo. I suoi guai giudiziari erano iniziati nel 2018 dopo l’arresto per le accuse di irregolarità finanziarie, solo che allora decise di fuggire dopo la detenzione in Giappone.
Ghosn era stato arrestato per frode fiscale e uso indebito di beni aziendali. Rilasciato su cauzione era fuggito in Libano, dopo un secondo arresto e successivo rilascio). Il manager, che intende fare ricorso in appello, aveva a sua volta intentato una causa per contestare l'irregolarità nel suo licenziamento, per quanto riguarda indennizzi ed emolumenti, chiedendo 15 milioni di euro di risarcimento danni.
Il tribunale ha respinto questa istanza, spiegando che non era stato firmato per quei mesi un regolare contratto di lavoro: il precedente, infatti, iniziato a luglio 2012, era scaduto ad aprile 2018, ma Ghosn era rimasto in carica fino al licenziamento, a novembre dello stesso anno, quindi ora dovrà restituire gli stipendi percepiti in quel periodo.