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Mentre la Renault in mano a De Meo procede con la propria Renaulution sostenibile, fatta anche di nuove R4 ed R5 elettriche, di Alpine corsiole, la giustizia rincorre sempre l’ex-grande capo del gruppo Renault Nissan.
La notizia di oggi è il mandato d'arresto internazionale per Carlos Ghosn. Uno che al momento vive “libero” in Libano, dopo la fuga dal Giappone nel 2019.
Le accuse che arrivano oggi da Nanterre sono come le precedenti, pesanti e adatte persino alla cronaca gossip: 15 milioni sospetti, movimentati tra il gruppo e il proprio distributore in Oman e poi una sponsorizzazione legata alla Reggia di Versailles, con tanto di feste private e relativi finanziamenti sotto indagine.
Ghosn si era detto vittima di un complotto contro di lui, di essere fuggito dall'ingiustizia ma di essere pronto, teoricamente, a tornare in Francia quando possibile. Sarà il caso di un nuovo governo? Intanto i suoi avvocati affrontano subito il nuovo ostacolo, dicendo che questo mandato di arresto è sorprendente, perché Ghosn avrebbe sempre collaborato con la giustizia francese, ma al momento ha divieto giudiziario di lasciare il Libano.