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La forte crisi che sta interessando il gruppo Volkswagen è culminata oggi con uno sciopero di massa che ha visto i lavoratori di nove fabbriche in Germania incrociare le braccia. Secondo quanto riporta Reuters, allo stop delle linee produttive faranno seguito manifestazioni di massa, a cominciare dal quartier generale di Wolfsburg, dove dovrebbero protestare migliaia di dipendenti. Lo stesso vale anche per lo stabilimento di Hanover, la cui forza lavoro è di 14.000 persone, e per altre fabbriche di auto e componenti.
Secondo quanto riportato da Reuters citando fonti vicine ai sindacati, uno sciopero di due ore nella fabbrica di Volkswagen a Wolfsburg implica la mancata produzione di centinaia di veicoli, a cominciare dalla Golf. Volkswagen ha chiesto ai dipendenti di accettare una flessione dello stipendio del 10% per fronteggiare la crisi dovuta al crollo della domanda di auto in Europa e alla concorrenza serrata da parte dei costruttori cinesi. Una misura, questa, che non scongiurerà la chiusura di tre fabbriche in Germania, oltre a migliaia di licenziamenti.
Se non si dovesse arrivare a un accordo sulla diminuzione degli stipendi nel prossimo round di trattative, potrebbero scattare scioperi da 24 ore, o addirittura a oltranza. "Quanto si riveli lungo e intenso questo confronto è responsabilità di Volkswagen al tavolo dei negoziati", ha spiegato a Reuters Thorsten Groeger, che sta gestendo le trattative per corso di IG Metall. Il sindacato ha visto rifiutare le sue proposte per evitare licenziamenti e chiusure, a fronte di un risparmio di 1,5 miliardi di euro attraverso la riduzione delle ore di lavoro e la rinuncia ai bonus.