Germania: piano da 9 miliardi per l’idrogeno

Germania: piano da 9 miliardi per l’idrogeno
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Tra gli strumenti per rilanciare l’economia tedesca post-Covid c’è anche quello per lo sviluppo della mobilità “verde“, attraverso carburanti come l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili
12 giugno 2020

L’uscita dalla fase emergenziale della pandemia e la prossima disponibilità di un’imponente massa di denaro per il rilancio dell’economia è una situazione che accomuna un po’ tutti i Paesi europei: ma ciascuno ha la sua ricetta per uscire dalla stagnazione e delineare su quali percorsi indirizzare lo sviluppo prossimo.

Interessante, da questo punto di vista, quanto sta accadendo in Germania: la nazione guidata da Angela Merkel, infatti, ha studiato un pacchetto di interventi per totali 130 miliardi di euro, all’interno del quale una quota piuttosto cospicua, vicina quasi ai 10 miliardi di euro, sarà utilizzata per lo sviluppo della mobilità basata sull’idrogeno.

Una scelta che si inquadra nel contesto più ampio di una progressiva uscita dalla dipendenza da fonti fossili, come previsto dalla strategia energetica nazionale ribattezzata “Energiewende“ (Transizione Energetica) che punta ad arrivare entro il 2050 alla fornitura di energia attraverso le sole fonti rinnovabili.

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Un traguardo certo ambizioso, da raggiungere per tappe intermedie, con la produzione energetica da elettrolisi di 5.000 megawatt entro il 2030 e di 10.000 entro il 2040, soluzione che imporrà di utilizzare l’idrogeno come fonte di energia per diversi settori produttivi.

E questa conversione interesserà molte aziende private, come il colosso siderurgico Thyssenkrupp ed ovviamente le Case automobilistiche: da tempo BMW e Audi, giusto per fare due esempi, stanno lavorando insieme a Siemens e Bayernwerk ad un progetto per realizzare una rete distributiva di idrogeno lunga quasi 6.000 km, per la quale sono stati investiti oltre 600 milioni di euro.

La spinta all’idrogeno in Germania conoscerà dunque una prossima accelerazione, soprattutto perché la sua produzione verrà spostata dal processo con gas naturale a quello di estrazione dall’acqua tramite elettrolisi, procedimento più dispendioso dal punto di vista energetico, ma meno impattante per l’ambiente.

La conversione dell’intera filiera dell’idrogeno verso la sostenibilità ambientale è vista come il “passaporto“ necessario per adottarlo come il carburante della mobilità del futuro: con la progressiva riduzione dei costi di produzione, sarà l’idrogeno la soluzione ideale per alimentare le auto elettriche, vera alternativa alle batterie. 
Diversi ed evidenti sono i vantaggi: come detto, l’idrogeno può essere prodotto sfruttando le fonti rinnovabili, mentre l’estrazione mineraria e la conseguente raffinazione degli elementi chimici degli accumulatori sono altamente inquinanti; l’idrogeno può essere facilmente stoccato, prima di venir distribuito attraverso l’esistente rete di metanodotti.

Intanto in Italia, malgrado la nostra Snam sia stata la prima azienda al mondo ad aver sperimentato la distribuzione di idrogeno attraverso la rete del gas tradizionale, l'argomento della mobilità stradale con veicoli ad idrogeno è completamente assente nell'agenda della Politica...

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