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Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e i principali interlocutori dell'automotive in Germania stanno studiando il modo in cui far ripartire il settore dell'auto dopo il fermo produttivo per contenere i contagi da COVID-19. Il quotidiano tedesco Handelsblatt riporta, citando fonti vicine alla vicenda, una conference call di emergenza tra i responsabili di BMW, Daimler e Volkswagen con Merkel per capire come riprendere l'attività salvaguardando allo stesso tempo la salute dei dipendenti. Il problema principale sottolineato dalle case, si legge su Handelsblatt, sono le forniture.
Stando a quanto riportato da Reuters, citando una fonte interna a Volkswagen, Merkel e le case automobilistiche interpellate si sono dette d'accordo sulla necessità di un approccio a livello europeo per la ripresa. Ricominciare le attività sarebbe inutile se in altri paesi, come ad esempio l'Italia e la Spagna, il fermo produttivo continuasse, perché andrebbero inevitabilmente a crearsi mancanze nella filiera. È stata anche fatta presente la necessità di isituire un gruppo di lavoro per stabilire uno standard per la protezione degli impiegati alla ripresa della produzione.
Una fonte interna a Daimler raggiunta da Reuters ha spiegato che alla riunione telefonica hanno partecipato la Merkel, il Ministro dell'Economia, Peter Altmaier, il Ministro delle Finanze, Olaf Scholz, e il presidente del sindacato IG Metall, Jörg Hofmann, oltre al CEO di Daimler, Ola Källenius, e i pari grado di BMW e Volkswagen, Oliver Zipse e Herbert Diess. In Germania, i dipendenti del settore auto sono circa 800.000, cui si aggiungono i 300.000 delle aziende di componentistica. Il Governo tedesco ha messo in atto una serie di misure volte a salvaguardare le aziende, ma il denaro potrebbe non arrivare abbastanza rapidamente da salvare le realtà più piccole, con meno liquidità a disposizione.