Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Bologna - Risuonano forti e chiare le dichiarazioni di Bosch di voler ridurre del 20% la produzione di CO2 e il consumo delle nuove automobili. «Normalmente parliamo di queste percentuali solo quando siamo tecnicamente pronti a realizzarle. Se siamo pronti, mediamente ci vogliono due o tre anni per rendere queste tecnologie utilizzabili in serie. Vediamo anche con la pressione politica se qualche passo forse si farà più velocemente ma comunque ci vorranno intorno ai due anni per applicare queste tecnologie sulle prime auto. In ogni caso sono tecnologie che abbiamo già a disposizione, altrimenti non ne parleremmo».
Così ha risposto ad una nostra domanda l’AD del Gruppo Bosch, Gerhard Dambach, a margine della Conferenza Stampa di Bilancio 2013, confermando dunque quanto anticipato da un precedente comunicato stampa del Gruppo e da noi ripreso in un articolo.
Per il Gruppo Bosch l’Automotive pesa 31,1 dei 52,5 mld di Euro del fatturato globale
Il Gruppo Bosch quest’anno ha fatturato a livello mondo 52,5 miliardi di euro, con un aumento dell’1,9% rispetto all’anno scorso. Il numero di impiegati è aumentato di 3.400 unità, raggiungendo le 305.900 complessive. L’investimento in ricerca e sviluppo è stato nel 2012 di 4,8 mld di Euro.
Il settore Automotive pesa 31,1 mld di Euro sul fatturato ed è cresciuto del 2,1%. Il risultato ante imposte del Gruppo è stato di 2,8 mld di Euro. Bosch prevede inoltre di aumentare il fatturato nel 2013 di una percentuale compresa tra il 2 e il 4% grazie alle misure di riduzione dei costi messe in atto lo scorso anno ed altre operazioni.
L’Italia soffre ma aumentano i collaboratori
La contrazione del mercato e il minor utilizzo dell’auto in Italia ha pesato sui risultati del settore Automotive di Bosch. «Stiamo vivendo ancora un periodo di grande incertezza economica, ma grazie ai nostri prodotti innovativi e alle acquisizioni in Italia, siamo riusciti non solo a consolidare i nostri business tradizionali, ma anche a crearci nuove opportunità» ha commentato Gerhard Dambach, Amministratore Delegato del Gruppo Bosch in Italia.
“Stiamo vivendo ancora un periodo di grande incertezza economica, ma grazie ai nostri prodotti innovativi e alle acquisizioni in Italia, siamo riusciti non solo a consolidare i nostri business tradizionali, ma anche a crearci nuove opportunità”
La multinazionale tedesca conta, sul territorio italiano, oltre 5.800 collaboratori, con un incremento del 5%, grazie anche alla recente acquisizione di SPX service solutions (azienda che produce e vende in tutto il mondo attrezzature diagnostiche, di riparazione e software per il settore dell'automotive aftermarket). Il fatturato di Bosch in Italia è stato di 1,9 miliardi di Euro, posizionando il nostro Paese al terzo posto in Europa per importanza.
La divisione Automotive Aftermarket
La divisione Automotive Aftermarket, con 1.350 officine Bosch Car Service presenti su tutto il territorio italiano, rappresenta uno dei più importanti network indipendenti per l’assistenza dei veicoli. «Bosch si pone come un fornitore completo per case auto, rivenditori, officine indipendenti o legate a un marchio, offrendo sistemi di diagnosi, ricambi, know-how e servizi.
In particolare, per soddisfare le esigenze dell'Automotive Aftermarket, Bosch produce ricambi e attrezzature per gli interventi di manutenzione e riparazione e mette a disposizione diversi concetti per l’officina» ha spiegato Joachim Schneeweiss, Regional Director Automotive Aftermarket Sud Europa.
«Per contrastare Il risultato del settore Tecnologia Automotive, in calo rispetto al 2011, pesantemente condizionato dalla contrazione a doppia cifra del mercato domestico delle auto e dei veicoli commerciali, Bosch ha offerto prodotti innovativi e tecnologici. La divisione Chassis Systems ha presentato il nuovo sistema di controllo della stabilità per le due ruote (MSC - Motorcycle Stability Control). Grande successo per il sistema start/stop, disponibile per quasi tutti i nuovi modelli commercializzati in Italia, in grado di ridurre i consumi e le emissioni di CO₂ dell’8% nell’uso cittadino.»
“Grande successo per il sistema start/stop, disponibile per quasi tutti i nuovi modelli commercializzati in Italia, in grado di ridurre i consumi e le emissioni di CO₂ dell’8% nell’uso cittadino”
Il futuro dell’assistenza è Wireless
«Oltre ai servizi e alle attrezzature – continua Schneeweiss - anche le officine stesse si svilupperanno ulteriormente. Sotto questo aspetto un argomento importante è per esempio l’efficienza produttiva attraverso il collegamento in rete delle attrezzature. Una delle sfide future è quella della diagnosi che potrà avvenire direttamente nei veicoli collegati in rete. I vantaggi sono evidenti: l'automobilista può infatti leggere da sé il guasto e mettersi in contatto con un'officina, i cui esperti sapranno consigliare se è possibile proseguire la marcia oppure se il veicolo deve essere rimorchiato. Parallelamente è possibile prenotare un intervento in officina e ordinare gli eventuali ricambi necessari. Parliamo di un futuro che molto presto diventerà realtà e coinvolgerà tutti noi.»
Ma il futuro parte dalle scuole, dove Bosch contribuisce all’insegnamento della salvaguardia dell’ambiente
Interessante e lodevole la quarta edizione del progetto Missione Ambiente che ha coinvolto gli alunni di oltre 2.000 scuole elementari. L’obiettivo dell’iniziativa, supportata da Bosch, è la sensibilizzazione delle nuove generazioni sulle tematiche ambientali.
Agli alunni è stato chiesto di inventare una tecnologia in grado di migliorare un aspetto della vita, attraverso l’utilizzo consapevole delle fonti di energie nuove o esistenti, al fine di salvaguardare l'ambiente ed evitare gli sprechi di energia nella vita di tutti i giorni. Lo scorso autunno i lavori sono stati esposti presso il Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano.