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Per le aziende asiatiche è una consuetudine, alla quale di recente di stanno adeguando anche diversi costruttori europei: dotarsi di un marchio premium, distinto già dal nome rispetto alla produzione “normale“.
Una sorta di “ambasciatore“ del meglio a livello tecnico ed estetico a livello della propria capacità produttiva su quattro ruote, da esibire e far apprezzare, e dalla quale magari poi attendersi positive ricadute in termini commerciali anche per i segmenti di prodotto più popolari.
Sul sentiero tracciato da Honda con Acura, Nissan con Infiniti e poi da Toyota con Lexus sul finire degli anni ’80, si è incamminata anche Hyundai, che nel 2015 ha dato vita a Genesis, brand quindi ancora giovane ma cui non difetta certo l’ambizione, come quella di fare concorrenza ai marchi leader nel segmento premium del mercato.
Dopo il promettente inizio delle vendite negli USA, ora Genesis guarda all’Europa, lanciando il guanto di sfida direttamente ai top sellers Audi, BMW e Mercedes.
A gestire la delicata fase di lancio commerciale sarà Dominique Boesch, nominato managing director di Genesis Motor Europe, che proviene da una lunga esperienza nel gruppo Volkswagen, in particolare Audi e che gode dalla massima fiducia di Jay Jaehoon Chung, il “gran capo“ globale di Genesis.
«L’Europa - ha detto Boesch nel discorso di presentazione del progetto Genesis - è la patria spirituale del mercato delle auto premium. Sono certo che i modelli Genesis che intendiamo lanciare qui saranno una piacevole sorpresa per molti».
Anche se al momento non è stato ancora indicato con precisione quali saranno le prime versioni ad essere disponibili, è facile ipotizzare che in gamma troveranno certo spazio un Suv, magari derivato dal GV80 che tanto è piaciuto negli USA, ed una berlina di rappresentanza, affiancata da una versione con caratteristiche più sportive, come la shooting brake G70, per intercettare il gradimento degli appassionati europei.