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Mentre in Europa e in Nord America sempre più fabbriche del settore automotive vengono chiuse per ridurre l'espansione dei contagi da Coronavirus, in Cina si è pronti a ricominciare: per la prima volta, ieri nel paese asiatico non si sono segnalati nuovi casi domestici. Il ritorno alla normalità sarà giocoforza lungo, ma le aziende si stanno rimettendo in carreggiata. Un esempio? Geely, il gruppo controllante di Volvo, dopo aver osservato un periodo di fermo produttivo dal 26 gennaio al 10 febbraio, ha gradualmente fatto tornare al lavoro i dipendenti, fino a ritornare a piena capacità il 25 febbraio.
Il merito di questa ripresa veloce è spiegato dalla stessa Geely in un post sul proprio blog: l'azienda ha messo in atto controlli maniacali della salute dei dipendenti e dell'igienizzazione degli ambienti di lavoro. Per andare in ufficio o sulle linee, il personale deve passare da una tenda nella quale la loro temperatura viene misurata attraverso una termocamera. Nel caso in cui un lavoratore abbia la febbre, viene immediatamente messo in isolamento e viene allertata un'équipe medica. La temperatura viene misurata nuovamente due volte nel corso della giornata lavorativa, con un monitor che è in grado di distinguere tra la febbre e l'accaldarsi da sforzo.
La febbre non è però l'unico sintomo del COVID-19: per assicurarsi il massimo dell'igiene, Geely prevede l'utilizzo di materassi disinfettanti capaci di rimuovere i batteri dal fondo del veicolo e la disinfezione delle maniglie delle vetture. Le bottiglie di disinfettante per mani si trovano sia all'ingresso dello stabilimento che nel resto dell'edificio. Gli strumenti adatti a pulirsi le mani sono presenti anche negli ascensori, cui possono accedere un numero limitato di persone per volta.
Tra le misure cautelative imposte da Geely c'è anche l'uso di mascherine: ne viene fornita una ogni otto ore agli impiegati, ai quali è caldamente consigliato di coprirsi sempre la bocca e il naso. Le riunioni di gruppo sono bandite, e a pranzo, i dipendenti devono stare ad un metro di distanza dall'altro nella coda per usufruire dei microonde messi a disposizione per scaldare le vivande. Una quotidianità molto diversa dal normale, alla quale dovremo con tutta probabilità fare l'abitudine anche in Europa una volta finito il periodo di quarantena.