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La Northwestern University ha sviluppato un materiale da costruzione che rappresenta una svolta nella lotta al cambiamento climatico: un cemento non solo a zero emissioni, ma addirittura "negativo", capace di catturare e intrappolare l'anidride carbonica presente nell'atmosfera.
Il cemento tradizionale rappresenta tra il 5% e il 10% delle emissioni globali di CO₂, una quota significativa che ha spinto numerosi ricercatori verso la creazione di alternative sostenibili. Tuttavia, il team della Northwestern University ha superato il concetto stesso di neutralità carbonica, sviluppando un materiale che attivamente sottrae carbonio dall'ambiente invece di limitarsi a non emetterlo.
Il team di scienziati di Chicago ha messo a punto un processo innovativo che utilizza una combinazione di acqua di mare, elettricità e anidride carbonica (CO₂) per creare un materiale che funziona come il cemento tradizionale, ma con il vantaggio di catturare e intrappolare permanentemente la CO₂ già presente nell'atmosfera.
Il metodo sviluppato dal professor Alessandro Rotta Loria si ispira ai processi naturali utilizzati da coralli e molluschi per formare i loro gusci. Combinando acqua di mare, una corrente elettrica a bassa intensità e anidride carbonica, i ricercatori hanno creato un ambiente chimico che trasforma la CO₂ in minerali solidi permanenti.
Quando l'elettricità attraversa l'acqua marina, questa si scompone in gas idrogeno e ioni idrossido. L'introduzione di CO₂ in questo ambiente provoca una reazione con i minerali naturalmente presenti nell'acqua, come calcio e magnesio, formando carbonato di calcio e idrossido di magnesio. Questi composti non solo "intrappolano" la CO₂, ma la trasformano in materiali da costruzione resistenti e versatili.
Questa tecnologia offre vantaggi che vanno ben oltre la semplice riduzione delle emissioni:
La tecnologia non si limita al cemento, ma può essere adattata per produrre diversi materiali essenziali nell'edilizia moderna come calcestruzzo, vernici e intonaci. Questa flessibilità ne aumenta significativamente il potenziale impatto sul settore delle costruzioni, responsabile di una quota importante delle emissioni globali.
Davide Zampini, vicepresidente della R&S globale di Cemex, ha evidenziato il valore di questo approccio: "L'attrattiva di questa innovazione risiede nell'attenzione all'ecosistema e nell'uso della scienza per sfruttare gli elementi dell'ambiente contemporaneo, sviluppando prodotti preziosi e preservando le risorse naturali".
In un'epoca in cui la semplice riduzione delle emissioni non è più sufficiente, tecnologie come questa offrono la possibilità di invertire attivamente il danno climatico già fatto. Un passo fondamentale verso un futuro realmente sostenibile per l'industria delle costruzioni.