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Dopo aver annunciato il nuovo accordo tutto tricolore ma di respiro europeo, con le assicurazioni Generali, presso la grande e scenografica sede a Milano Citylife, Pietro Gorlier (capo EMEA di FCA e Mopar) risponde ad alcune domande. Temi soprattutto inerenti al futuro di breve per la gamma con i cinque marchi della ex-galassia Fiat. Sappiamo che potranno avere un bel pacchetto assicurativo dedicato loro da Generali, le vetture FCA. Certo, flessibile e gestibile in modo snello, basato su inediti (per FCA) servizi IoT. Ma al sodo dell’innovazione prevista per il 2020 e 2021, cosa possiamo attenderci nelle nuove proposte FCA verso clienti e utenti?
È importante l'accordo operativo che lega Generali a FCA (prima era solo formale). Propone non solo un'assicurazione dedicata ai clienti. Grazie a nuovi servizi inclusi che crescono esponenzialmente, avvicina molto l’esigenza del singolo guidatore andando nel suo telefonino e nell’Infotainment dell’auto. Si risparmia, si fanno più cose in modo semplice? Nell’insieme certo sì, ma non possiamo dire bene quanto i clienti Fiat piuttosto che Alfa siano ricettivi, verso certe “coccole” o pseudo-spinte commerciali.
“Il made in Italy funziona sempre bene, oggi aggiungiamo un tassello al nostro eco-sistema per le nostre auto nella nuova mobilità”.
Ma questi servizi, in gran parte inediti per Fiat, Abarth e Lancia, devono essere inclusi nelle auto e molte generaliste della ex-galassia Fiat, oggi non sono pienamente connesse. “La connettività è priorità per FCA. Oggi sono circa 200mila le auto del gruppo connesse, che abbiamo venduto. La prospettiva è che ogni modello lanciato dal 2020 in poi sarà connesso e sicuramente entro il 2022 tutta la gamma FCA in vendita sarà connessa. Grazie a questi servizi crescenti, riusciremo a personalizzare l'esperienza di guida dei nostri clienti. Disporremo una piattaforma globale che raccoglie tutti i dati dalle auto FCA e da questi si prepareranno servizi e informazioni utili ai nostri clienti in vettura. Mirati per loro, per i loro percorsi”.
Si parla di manutenzione, comunicata e gestita con anticipo per via digitale. Di analisi del traffico e colonnine ricarica, utili quando ci si sposta. Già, le auto elettriche della Fiat, o di Jeep e Alfa, da ricaricare. Le maggiori opportunità in questo ambito di servizi connessi ci sarebbero da subito, vendendo veicoli elettrici. Una clientela che però non è (ancora) di FCA.
“Con Fiat proponiamo a breve la nuova 500 elettrica. I servizi dedicati tramite l’auto connessa sono un must, per gli EV. Vista la necessità di informazione, per imparare anche a usarle meglio le nuove auto. Ci stiamo investendo abbinando vari servizi. È il vero e proprio ecosistema con informazioni agli utenti per le nuove auto elettriche".
Le ricariche "Abbiamo già impostato un accordo con Enel ed Engie, a livello Italia ed Europa. Vogliamo dare ai clienti delle nuove auto elettriche FCA tutto, per usarle senza problemi. Io guardo la lancetta della benzina da 40 anni e mi gestisco, ma so che ci sono troppi timori nel guardare ora quella di carica batteria su un'auto elettrica”.
Dovrà diventare tutto molto più agevole insomma. FCA non ha solo Fiat, con le piccole elettriche o ibride in arrivo però. Marchi storici di grande valore avranno identità anche in questo ambito di connessione all'esterno?
Tutti questi servizi sono sotto un unico cappello, o potrà invece essere meglio diversificarli, per garantire un valore diverso a ogni marchio? “E’ ancora presto per dire come saranno esattamente tutti, tra qualche anno. Di certo saranno differenziati in funzione del marchio, dell'utilizzo. I clienti Jeep che avranno utilizzi di tempo libero si troveranno App contenuti dedicati, magari al fuoristrada e lo sport. Invece Alfa Romeo potrà avere servizi utili magari per andare in pista”.
Saranno servizi dati in esclusiva, con accordi lungo termine, a partner fissi? “No, per quello al momento abbiamo solo accordi in divenire, cercheremo di dare il meglio che si può per il nostri clienti e soprattutto per la loro esperienza al volante. Posso dire già che dopo le assicurazioni e l’energia, prossimamente annunceremo qualcosa di ambito commerciale. In modo da dare a chi è seduto dentro un’auto del gruppo le informazioni utili per le migliorare esperienze di acquisto in caso di necessità. Quando si trovano in luoghi diversi, grazie alla tracciatura e alla connettività avremo una estesa banca dati globale di tutti i veicoli e su quella troveremo man mano spunti migliori, per dare quello che serve ai nostri clienti. In modo molto specifico, in base a quanto utilizzano l’auto, dove la utilizzano e perché”.
Ci auguriamo solo che questa mole di servizi, che ogni grande costruttore integra man mano, resti caratterizzante per singoli marchi e tradizione, anche se sarà il mercato a influenzare l’andamento. Un tempo ogni piazza aveva dei grandi cartelloni pubblicitari, che manualmente venivano sostituiti. A breve sarà il touchscreen dell’auto a notificarci un prodotto o un servizio acquistabile, dando nel caso conferma in auto. Le proposte saranno mirate a quello che l’auto, l’ecosistema del Costruttore, sa di noi. Più siamo trasparenti, più avremo proposte interessanti.
Un esempio? Arriviamo con la Jeep Renegade ibrida sui monti e ci viene proposta una mini-polizza in tempo reale sugli infortuni da sport alpino. Ma anche certificazioni istantanee di uso della adorata berlina Alfa Romeo, con tanto di chilometraggio, percorsi e manutenzione a prova di dubbio: per valorizzare l’auto in caso di vendita. Le App che propone FCA, in accordo con Generali, danno anche controllo remoto ai proprietari e consigli per migliorare la guida, se la connessione nota comportamenti troppo spavaldi (il 56% dei guidatori nei test ha trovato margini di miglioramento stile guida).
“Il cambiamento non ci spaventa, anzi, cerchiamo di allearci con nuovi partner. Non solo proposte commerciali ma, prossimamente, quando ci sarà infrastruttura, anche aiuti per risparmiare. Parliamo di sistema V2G, quando le nostre auto potranno aiutare a gestire il flusso di energia sulla rete.”
Ma FCA produce in primis le pure autovetture, non le pur crescenti informazioni e gli spazi connessi, che contengano offerte di servizi (acquistabili in auto). Si parla allora molto non solo di nuova Panda ibrida e 500 elettrica, arriva il nuovo SUV Alfa Romeo. È un auspicato toccasana per il marchio e le sue vendite, non certo rosee, il modello forse più importante a entrare in gamma FCA.
Tutti lo attendono, a completare la gamma SUV FCA ibrida, dopo Renegade e Compass Plug-in. "E’ già stato annunciato il nostro piano industriale, che prevede investimenti di 5 miliardi e molti nuovi modelli, di cui 12 elettrificati (EV o ibridi). In primis avremo la 500 elettrica per festeggiare gli 80 anni di Mirafiori. Poi, oltre i SUV anche un mezzo da lavoro elettrico, il Ducato EV. Tutto il prossimo anno. Abbiamo delicato anche investimenti allo stabilimento dove sarà pronto a uscire, entro la fine dell'anno prossimo, il nuovo SUV compatto Alfa Romeo”.
Non abbiamo ancora certezza del nome, dei dettagli tecnici. Però di sicuro questo nuovo SUV Alfa Romeo che arriva nel 2021 sulle strade riprende le idee viste sul concept Tonale. Sarà anche ibrido, plug-in e totalmente connesso. Tra i servizi offerti non ci sarà solo la possibilità di essere clienti con acquisto diretto o noleggio a lungo termine. Addirittura un’inedita formula di “abbonamento Alfa Romeo”. Ne sapremo qualcosa molto a breve, visto che FCA Bank con Leasys ha in programma di lanciare su tutti i Brand, la possibilità di possesso con un semplice abbonamento mensile, per alcuni modelli.
FCA BANK. I pacchetti includono diversi servizi in quantità variabile. Una formula un po' a richiamo di quello che avviene per la ricarica mensile degli Smartphone. Lo anticipa, con orgoglio, il responsabile FCA Bank Giacomo Carelli: “Vi daremo i dettagli a breve, già ora lavoriamo con 900mila contratti l’anno, tutti personalizzabili online e aperti a mercati come Germania, Francia o Polonia. Dopo il connubio con Generali potremo estendere ancora i nostri pacchetti, basati sulla banca dati digitale”.
Saranno legati solo ad alcuni modelli o marchi? “No, l’idea è che sia tutto sempre declinabile, in modo trasversale attraverso l'offerta dei vari marchi, con un sistema integrato. Tra le altre cose, anche l’assicurazione pluriennale e non più su base annua”.