La Bocconi segna il destino Fiat ancora: John Elkann conferma in università la volontà di fusione FCA-Renault

La Bocconi segna il destino Fiat ancora: John Elkann conferma in università la volontà di fusione FCA-Renault
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Nel giorno caldo dell'annuncio di matrimonio tra i francesi di Renault e il gruppo FCA, il presidente John Elkann è in Bocconi non a caso, per parlare di economia e mercati nel nome di suo nonno Giovanni Agnelli: 120 anni di storia e faremo ancora grandi cose
27 maggio 2019

Nel “giorno caldo" dell'annuncio ufficiale per il via all'alleanza FCA-Renault, John Elkann è a Milano, precisamente in Bocconi. L'occasione è quella dedicata al nonno Giovanni Agnelli, la cui fondazione, presieduta da John, promuove un’Associate Professorship in Economics. Si toccano molti temi cari all’Economia sia studiata sia reale e alla politica, ma per prima cosa, il presidente Fiat ed FCA deve farsi forte del grande passo industriale, voluto. Lo fa con un’aria serena, pacata come sua norma ma anche fiera. La fusione tra il gruppo FCA e quello Renault sembra cosa praticamente fatta, pur senza la formalità e tutti i dettagli confermati, da ambo le parti.

«Sono contento di essere qui ancora, in Bocconi – ricorda Elkann - dieci anni dopo aver parlato dell’operazione con Chrysler, che tanto ci ha dato, oggi si parla di noi e del gruppo Renault. Abbiamo trasformato Fiat e Chrysler in un grande gruppo. Ora siano altrettanto positivi per quello che abbiamo davanti. Con Renault creeremo un’altra importante realtà tra le più grandi al mondo, la terza, ma contando i partner giapponesi, Nissan e Mitsubishi, potrà essere la più grande. Con l’esperienza FCA, siamo incoraggiati per quello che si potrà fare insieme: è la ragione della nostra proposta. L’automobile è in forte mutamento, Fiat è nata 120 anni fa, come anche Renault. La mia famiglia è associata a quest’industria da allora e gli anni che abbiamo davanti, sono ricchi di sfide. Siamo certi anche di avere delle opportunità ed è per questo che abbiamo voluto agire, con coraggio, come nel 2009. Abbiamo imparato che queste operazioni si possono fare, che sono benefiche. Come avete visto non hanno impatto negativo e non ci sono chiusure di stabilimenti, al contrario. Il nostro Paese avrà grandi benefici se questa opportunità andrà avanti».

Elkann in procinto di entrare in Aula Magna Bocconi, la sua dichiarazione è fiera e aperta verso il matrimonio con Renault
Elkann in procinto di entrare in Aula Magna Bocconi, la sua dichiarazione è fiera e aperta verso il matrimonio con Renault
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Economia, Regole, Europa

Alle parole iniziali, inerenti all’alleanza, si sono aggiunti ringraziamenti all'Università e poi, soprattutto, in Aula Magna Bocconi si parla di volontà di valorizzare i giovani, come gli studenti e l'Europa, a livello internazionale. Ecco allora la figura dell’ex-rettore e primo ministro Mario Monti, un europeista che qui è venerato. Anche Monti parla alla platea bocconiana e se ad alcuni appassionati di sole auto (che ascoltano poco di economia e forse con toni troppo leggeri seguono la politica, ndr) non è abbastanza chiara la presenza di Elkann qui oggi: non è del tutto casuale la concomitanza dell’annuncio di fusione.

MARKET DESIGN. Andiamo per gradi. Il giovane professore che avrà la cattedra sponsorizzata da Fondazione Giovanni Agnelli, succedendo a quella che fu della professoressa Fumagalli, è Francesco Decarolis. Uno che studia e analizza il funzionamento dei mercati, tutti, non certo solo dell’automotive. Specialmente quelli che lavorano con le aste (in crescita quelle online). Vero è che la nobile visione finale è quella di promuovere la concorrenza e il benessere sociale, ma intanto qui si trovano i dettagli di come lavorano certi mercati di beni e servizi. Senza queste basi, il solo prodotto ben fatto conta poco.

Si parla, soprattutto, di regole da mettere nei mercati stessi e tutti sanno, anche gli automobilisti, che molte regole influenti le detta l’Europa. Quella che rinnova ora il proprio parlamento. Bene, il Decarolis che sale in cattedra è uno che come John è stato negli USA e proprio lì ha messo a fino un po’ di teorie, per “progettare” mercati ben funzionanti. Non si pensi alla classica economia da libro, noiosa. Quando l’uomo di strada dice che il mercato auto è in crisi o in mutamento, deve sapere che a monte, qualcuno, lo sa bene dove è e pure dove sta andando, il mercato. Perchè deve rimanere entro certe regole, o al contrario offre spazio di crescita a chi primo cavalca, quanto non ancora limitato

Qui si va anche ai fatti, concreti. Un mercato auto che si allargherà, contanto sempre più servizi e prodotti legati alle future auto sempre più smartcar; fatto di transazioni online magari su marketplace virtuali ma che hanno a che fare con le “Case auto sempre più Case altro”. In questo contesto allargato, dove ci sono strumenti nuovi per contrarre un’assicurazione auto promossa da un annuncio su Google (tanto per dirne una) dove si acquista online qualcosa di cui noi scegliamo il prezzo mettendo un click, seduti in macchina. In questo contesto arriveranno presto nuove regole e, un po’ alla Marchionne domineranno i più grandi, sempre più grandi a quanto pare.

Poco fregherà dei puristi, preoccupati come noi di avere auto a logo Fiat con sotto il cofano un motore francese. Tra poco insomma, dal parlamento europeo che abbiamo votato magari a cuor leggero, dovrebbero interessarci alcune regole in uscita. Quelle che influenzano il nostro modo di comprare un prodotto, il modo in cui ci fanno scoprire e acquistare un servizio (perché solo smanettando con il telefonino scopriamo che “ci serve” ndr); non solo gli ADAS imposti alle auto o il pur sacro nuovo CdS. Perché i primi elementi macro, potranno favorire alcuni marchi auto che ci troveremo a guidare, prima ancora che gli altri ci facciano vedere i loro nuovi begli EV.

La partita non la vincerà chi fa la nuova compatta ibrida carina, o la citycar elettrica più economica. Tanto meno quelli della sportiva plugin (a oggi, Alfa?), ma chi avrà maggiori guadagni sui servizi, più opportunità nei marketplace che serviranno automobilisti fidelizzati a certi canali, più convenienti o meglio esposti. Elkann John lo sa e non a caso stringe la mano a quelli che studiano oggi le regole, il Market design, a quelli che in qualche modo sono vicini alla politica di peso e livello sovranazionale.

Decarolis in cattedra alla "sua prima"
Decarolis in cattedra alla "sua prima"

Ai colossi veri dell’auto interessa avere regole certe per muoversi anche in mezzo a tanti nuovi intermediari e nuovi rivali extra-settore. Pur brutto a dirsi, una piccola Casa con belle auto ma lontana da questi concetti, potrebbe non farcela, a rincorrere i gruppi che hanno modo di investire sia nella tecnologia sia nello sviluppo di politiche aziendali lungimiranti, al momento giusto.

E allora, pensando ai volumi del nuovo colosso FCA – Renault; alla possibile brillantezza di pensiero mixato fra italiani, americani e giapponesi, con i francesi nella giusta dimensione (vedi partecipazioni statali); in un’Europa fulcro, spinta da forze politiche di un certo tipo… Allora, colossi dell’auto di una sola bandiera (es. tedeschi o giapponesi): datevi altrettanto da fare, o tremate, FCA-Ren non sembra affatto scherzare.

 

OMF

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