Fusione FCA-PSA, fumata bianca dal governo francese

Fusione FCA-PSA, fumata bianca dal governo francese
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Il Primo Ministro francese, Edouard Philippe, ritiene che la fusione paritaria tra FCA e PSA sia «un'opportunità da cogliere»
14 novembre 2019

La Francia apre alla fusione paritetica tra FCA e PSA: arrivano segnali positivi dal governo transalpino, che qualche mese fa, invece, aveva posto il veto ad un'operazione analoga tra Renault e FCA. «Ci sono argomenti eccellenti» a favore della tesi dell'unione tra i due gruppi, ha dichiarato in un'intervista ripresa da Automotive News il primo ministro francese, Edouard Philippe. La proposta sembra «un'opportunità da cogliere», ha aggiunto Philippe. 

L'apertura da parte del governo francese rappresenta un punto di forza in vista del lungo iter affinché la fusione paritaria vada effettivamente in porto. FCA e PSA dovrebbero presentare un memorandum d'intesa entro la fine dell'anno; l'obiettivo è quello di ottenere una riduzione dei costi senza sacrificare delle fabbriche, né tantomeno cedere marchi, come ha spiegato qualche giorno fa il CEO di PSA, Carlos Tavares. 

Proprio l'impatto della fusione sulla forza lavoro è tra gli aspetti che il governo francese intende analizzare attentamente, anche se Philippe non menziona esplicitamente una richiesta di garanzie in questo ambito. «Quello che mi sta a cuore è l'impatto industriale in Francia, e il progetto dell'azienda. Viste le sinergie menzionate dal management, nutro grandi speranze che questo accordo sia raggiunto con condizioni ottimali», spiega Philippe.

Il governo francese aveva giocato un ruolo importante nel naufragio dei piani di fusione tra FCA e Renault: lo Stato francese, detentore del 15% del gruppo Renault, aveva espresso il suo dissenso nei confronti dell'operazione. Il presidente di FCA, John Elkann, aveva così deciso di ritirare la proposta, citando tra le motivazioni «le condizioni politiche in Francia».

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