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E’ il biglietto da visita per chi arriva nella Capitale con l’auto o con l’aereo, ma anche l’arteria più frequentata dai romani, visto che ogni giorno si calcola che siano almeno 160.000 i veicoli che ne solcano le corsie, con punte ben superiori in occasione delle giornate da bollino nero per le partenze delle vacanze. Allora diciamolo subito: così com’è ridotto, è un pessimo biglietto da visita. Il Grande Raccordo Anulare, chiamato anche GRA o solo Raccordo nello slang romano, è croce e delizia per motociclisti ed automobilisti. Il tracciato circolare abbraccia Roma, ma anche un po’ la soffoca: chi lo frequenta lo benedice nelle (rare) giornate in cui la circolazione è fluida, o lo maledice quando incidenti, lavori in corso o semplicemente un traffico eccessivo ne rallentano o fermano del tutto il flusso dei veicoli.
Il GRA è rimasto al buio
Ultimamente, alla giaculatoria delle imprecazioni se ne sono aggiunte di nuove, causate dall’improvvisa mancanza dell’illuminazione serale e notturna per diversi dei quasi 70 km che costituiscono l’intero percorso del GRA. Per tutti gli utenti, in special modo per chi usa la moto e lo scooter (e sul Raccordo sono davvero tanti), è diventato pericoloso andarci quando il sole volge al tramonto: ci sono anche interi tratti di strada e gallerie completamente al buio, lunghi centinaia di metri, la cui percorrenza è consigliabile solo ai cultori delle esperienze al limite e degli sport estremi.
Così com’è ridotto, il GRA è un pessimo biglietto da visita
Tutta colpa, ci dicono, dei furti di rame, la più recente e redditizia forma di reddito per la criminalità non dedita ai furti di banche; l’ultimo episodio, risalente a qualche settimana fa, si è verificato all’interno della galleria “Cassia” ed ha compromesso il funzionamento dell’impianto di illuminazione lungo la carreggiata interna in direzione dell’Ospedale S. Andrea. Atto criminoso, occorre specificare, arrivato a circa un mese dal precedente furto, a seguito del quale l’Anas (la società che ha in carico la gestione e la cura del GRA) si era subito attivata ed aveva da poco ultimato i lavori per il ripristino dell’impianto di illuminazione.
GRA al buio: la testimonianza di un automobilista
La colpa? «Furti di rame»
«Nel corso di questi ultimi mesi, purtroppo, l’autostrada del Grande Raccordo Anulare di Roma e l’autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino sono state oggetto di furti di ingenti quantità di cavi di rame da parte di ignoti. Questi reiterati eventi criminosi, che hanno colpito non solo l’Anas ma anche altri gestori della mobilità nella capitale, hanno compromesso il regolare funzionamento degli impianti tecnologici, peraltro senza pregiudicare la sicurezza della viabilità.
L’Anas è intervenuta sia con lavori d’urgenza, per ripristini localizzati dove possibile, sia con specifici progetti di manutenzione straordinaria nei casi in cui l’entità dei danni è stata più rilevante (furto cavi e danneggiamento cabine elettriche ed impianti). Nel frattempo, l’Anas ha predisposto anche un progetto di manutenzione straordinaria i cui bandi di gara, per un importo di circa 14 milioni di euro, sono di imminente pubblicazione. Il progetto prevede il ripristino delle linee di alimentazione e delle apparecchiature danneggiate e l’utilizzo di sistemi anti-intrusione per le cabine (telecamere, sensori perimetrali ecc). Intanto sono stati intensificati i controlli da parte del personale Anas e della Polizia Stradale».
Biglietto da visita per Giubileo e Olimpiadi
Questa la posizione ufficiale dell’azienda, da noi sollecitata a rispondere su una questione importante anche per molti nostri lettori: speriamo davvero di sbagliarci, ma sembra di capire che i tempi di ripristino della corretta illuminazione sul GRA potrebbero allungarsi di molto, se davvero si dovessero attendere prima la pubblicazione dei bandi, poi la gara, poi l’assegnazione, poi i lavori, poi, poi, poi… Ed intanto, si avvicina il Giubileo e Roma si candida alle Olimpiadi… Ma davvero vorremo accogliere i prossimi turisti con gallerie al buio e le strade senza luce?