Franzetti: «In Sardegna desideravo vedere Andreucci vincere»

Franzetti: «In Sardegna desideravo vedere Andreucci vincere»
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Dietro le quinte, è Eugenio Franzetti, Direttore delle relazioni Esterne di Peugeot Automobili Italia, che si è incaricato della regia dell’Una Tantum 207-Andreucci-Andreussi| <i>P. Batini</i>
28 giugno 2013

Olbia - Dietro le quinte, è Eugenio Franzetti, Direttore delle relazioni Esterne di Peugeot Automobili Italia, che si è incaricato della regia dell’Una Tantum 207-Andreucci-Andreussi.

Una bella favola, sicuro, realizzata all’improvviso, ormai a ridosso del Rally. Ma crediamo che non sia stata propriamente un’improvvisata e che sia stata preparata con un po’ più di tempo e di cura…
«Ma sì, è non è un Mondo nel quale si possa improvvisare troppo. Il pensiero piccolo è nato l’anno scorso, a Monza quando Paolo correva nella RCZ Cup, e in contemporanea c’era il Mondiale in Sardegna. Allora ho pensato che mi sarebbe piaciuto vedere Paolo in azione in quel contesto, con una macchina competitiva come comunque sa esserlo una Super 2000».


«Il pensiero è rimasto lì, poi, quando quest’anno la CSAI ha deciso di unire la tappa dell’Italiano a quella del Mondiale, a quel punto ho pensato che si poteva realizzare l’idea di fare correre Paolo in una condizione di quasi pari-forza, almeno su alcune speciali, con i piloti del Mondiale. Diciamo che abbiamo colto l’occasione. Abbiamo avuto la possibilità. E quindi anche il piacere di portare la vettura Campione d’Italia e il suo equipaggio vincente nella tappa del Mondiale Rally. Abbiamo messo insieme tutte queste cose ed è nato il progetto vero e proprio».

 

Adesso ritorniamo alla 208 R2. Questa è la nostra missione di quest’anno in attesa di passare l’anno prossimo alla Turbo 16 in categoria R5


Tutto questo nell’anno della 208 R2…
«Questo per noi è un anno di transizione con l’R2, ma per questa tappa speciale del Campionato abbiamo riunito insieme una piccola serie di volontà. Quella di celebrare la tappa del Mondiale in Italia con la Squadra Campione d’Italia, e quella di vedere come poteva confrontarsi Paolo sulle stesse Speciali e con i grandi Campioni del Mondiale. Alla fine abbiamo visto che a parità di categoria, vale a dire il WRC2, Paolo sarebbe stato sempre davanti, arrivando fino ad un settimo-ottavo posto addirittura nel WRC. Onestamente penso che tutti debbano e possano notare il livello di Paolo».


Operazione quindi perfettamente riuscita al 1000%, in tutta la sua configurazione. Non è per caso che ci avete preso gusto, e che non sarà solo un caso isolato come avete annunciato alla vigilia?
«No, no.  Adesso ritorniamo alla 208 R2. Questa è la nostra missione di quest’anno. È chiaro che ci piace vincere le gare, e sappiamo che se le facciamo con Paolo Andreucci, Anna e la nostra Super 2000 possiamo vincere. Però si è trattato di un momento, e adesso torniamo allo sviluppo della R2 in attesa di passare l’anno prossimo alla Turbo 16 in categoria R5».

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