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Ogni brand sa bene che, per ottenere un valido ritorno in termini di immagine, è necessario ben figurare nel motorsport. Più competizioni si vincono, più aumenta la conoscibilità ed il valore del marchio o, com'è il caso di PSA, dei marchi.
Si, perché sono ben tre i costruttori che fanno parte del gruppo transalpino, tutti legati al mondo delle competizioni a motore. Da Citroen a Peugeot, passando per DS, il DNA sportivo è una costante.
Ci conferma tutto ciò il Direttore della Comunicazione PSA, Eugenio Franzetti. «Il motorsport è da sempre all'interno del gruppo. Peugeot, Citroen e DS hanno una tradizione polivalente. Con il double chevron abbiamo vinto il maggior numero di campionati del mondo WRC, ben otto, e due iridi su pista, nel WTCC, nelle ultime stagioni.»
Il presente, per i confini nazionali, ha ancora le fattezze di Citroen. «Con la C3 Max puntiamo ad un progetto differente dal solito. Nel 2015 l'abbiamo schierata nel CITE, ottenendo in cambio ottime prestazioni e risultati. Abbiamo attinto a piene mani dall'esperienza maturata nel WTCC per sviluppare l'auto in ogni sua componente, concentrandoci sul 1.6 turbo da 4 cilindri, capace di erogare 270 CV di potenza, dotata di cambio Sadev, schierandola anche nel CIVM.»
Il 2016 parte sotto buoni auspici. «La C3 Max sarà al via del campionato italiano velocità montagna e del TCR. Vogliamo essere davvero vicini alla gente.»