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I cugini francesi hanno in programma l'avvio di una nuova raffica di incentivi per le auto elettriche, che in Europa stanno rallentando nelle immatricolazioni. L'idea di fondo, già comunicata, è che le auto che riceveranno gli incentivi saranno di fabbricazione europea e che nel valutare quali modelli saranno compresi oppure no verranno prese in considerazione le emissioni "globali" generate per fabbricarli, quindi verrebbero esclusi i Paesi che utilizzano estensivamente fonti fossili per produrre energia (se state pensando alla Cina ci avete preso).Questo vale in particolare per le batterie.
La seconda idea, e questa è la novità, è che questi modelli non saranno incentivati con lo sconto sul prezzo di listino ma rientreranno in una sorta di "leasing sociale" del costo di soli 100 euro al mese, e i soldi che mancano ce li mette lo Stato. Ci sono dei limiti di reddito annuo (18.000 euro), naturalmente e anche nel prezzo del modello che non può superare i 25.000 euro, ma è stato calcolato che l'iniziativa potrebbe coinvolgere 200.000 famiglie l'anno. Le risorse stanziate sono di 200 milioni di euro. E se venisse ripreso anche da noi?
La norma, che doveva partire a novembre, è stata spostata leggermente più avanti (inizio 2024) perché al momento ci sono pochissimi modelli che potrebbero rientrare: la Renault Twingo elettrica , che uscirà di produzione nel 2024, e la imminente Citroën ë-C3. Altro modello, ma la lista finisce qui, è la Dacia Spring.
La nuova Renault 5 potrebbe essere la "killer car" erede della Twingo dato che il suo prezzo è stato annunciato attorno ai 22 mila euro e sarà costruita in Francia a Flins (dove era fabbricata la Zoe). Ha indubbiamente un fascino "retrò" che non guasta, non sembra una low cost come la Spring e avrà 400 km di autonomia