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Il #FORUMAutoMotive 2018 prosegue l’attività a difesa della mobilità a motore e dell’indotto del comparto, promuovendo eventi informativi e iniziative di confronto tra i principali attori della filiera e il mondo politico. Molte le tematiche con le quali il settore si deve misurare ed è indispensabile che gli addetti ai lavori diano al mondo politico indicazioni precise. Giusto per dare una misura, il settore automotive occupa un milione e duecentomila lavoratori in Italia, per l’11 per cento del Pil nazionale. E vale 73 miliardi di entrate per l’Erario. Eppure, viene costantemente trascurato dalla politica.
Una Tavola rotonda sulla “visione di una mobilità connessa” ha aperto la due giorni a Milano, con presenti tutte le Associazioni di categoria – tra cui AsConAuto - oltre a quella di due esponenti della politica: Alessandro Cattaneo, di Forza Italia e già vicepresidente di Anci e Claudio Lubatti, del PD e rappresentante Anci all’Osservatorio ministeriale nazionale del Trasporto Pubblico Locale -TPL.
Giorgio Boiani, vicepresidente AsConAuto, sottolinea che “Non è possibile parlare con i diretti interlocutori a Roma e portare a compimento un discorso. È davvero incredibile come non ci sia ancora un esponente del settore automotive nelle Commissioni parlamentari”.
Il dibattito ha visto anche la partecipazione di Gion Baker, ceo di Vodafone Automotive, che ha presentato il piano del gruppo di TLC sulla mobilità connessa: “Il nostro lavoro –ha affermato- è quello di aiutare nell’approccio digitale le imprese che hanno bisogno di supporto allo scopo di digitalizzare il loro business. In Italia contiamo più di 650.000 clienti e abbiamo circa 62 milioni di oggetti connessi nel mondo: 7,5 milioni in Italia”.
Boiani, nel precisare le riflessioni in corso nella rete AsConAuto, oltre alla difficoltà nel parlare con gli interlocutori politici, ha sottolineato come la connettività, spesso, possa rivelarsi negativa, quasi anticipando i commenti dei media riguardo alle ultime vicende collegate allo scandalo Facebook: “Mi chiedo –ha aggiunto- se l’azienda ogni tanto chieda ai consumatori che cosa vogliano. Tutta questa connettività e i collegamenti con dispositivi vari, sono accettati positivamente? Io non sono così sicuro in merito; personalmente vorrei maggiore sicurezza. Una argomentazione che merita l’approfondimento”.