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La Formula E è stato l'evento motoristico che più ha fatto discutere nel recente passato. È indubbio che tale categoria costituisca una rampa di lancio per future tecnologie che verranno implementate anche in altre categorie – Formula 1 e WEC, verosimilmente – oltre che a studi per le auto di serie, ma è altrettanto vero che il campionato debba ancora crescere come bacino di pubblico, nonché di spettacolarità.
Conscia di queste speranze, la RAI ha deciso di acquistare i diritti tv della Formula E per il prossimo biennio. L'accordo, che terminerà a metà 2017, vede l'emittente del servizio pubblico subentrare al canale satellitare Fox Sports 2, e promette piena copertura degli eventi. Si avranno, infatti, collegamenti in diretta per seguire le prove libere, le qualifiche e la gara, oltre alla cerimonia del podio.
Felici le parti in causa, a cominciare da Ali Russel, Direttore Media e Partnership Strategiche della competizione. «Sono felice di dare il benvenuto alla RAI nella crescente lista di emittenti che seguiranno la Formula E. Come rappresentante di una nazione rinomata per la sua passione per il motorsport, la RAI è la piattaforma ideale per mettere ancora di più in mostra la Formula E in Italia.»
«Siamo lieti di annunciare questa nuova partnership con la Formula E. Il motorsport gioca una grande parte nella cultura sportiva italiana e noi non vediamo l'ora di mostrare un'innovativa ed entusiasmante nuova specialità come la Formula E ad un pubblico più ampio» commenta Carlo Paris, responsabile Rai Sport.
Soddisfazione espressa anche da Jarno Trulli, ex pilota di Formula 1 ed attuale titolare – nonché corridore – di uno dei team iscritti al campionato. «È una grande opportunità per la Formula E e i tifosi del motorsport avere la RAI che trasmetterà dal vivo le gare della nostra serie in Italia. È un passo in avanti importante per rendere la categoria più forte e consentirle di crescere ulteriormente dopo il successo della prima stagione. Non vedo l'ora di collaborare con la TV di Stato e di mostrare i fan italiani che cosa stiamo veramente facendo con la nostra tecnologia.»