Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Roma - "Io sono italiano per l'82%: ho usato il 18% brasiliano in qualifica, in gara tirerò fuori l'italiano che è in me": in Lucas Di Grassi scorre sangue del Bel Paese. A dimostrarlo, oltre alla maniera sciolta di parlare la nostra lingua, c'è anche un test del DNA fatto pr approfondire le sue origini. Naturale che per il pilota di Audi, i cui nonni venivano dalla Puglia e da Venezia, la corsa di Roma sia la gara di casa, in assenza di una tappa brasiliana in Formula E.
Le cose in qualifica non sono andate bene, però: Di Grassi a Roma scatterà dalla quindicesima posizione in griglia. Da dove nasce questo risultato? "In Formula E - spiega Di Grassi - i primi cinque in classifica vanno in pista per primi in qualifica, e questo è fortemente penalizzante, perché la pista è sporca. Di solito il migliore dei primi cinque parte tredicesimo, e io oggi partirò quindicesimo".
Quali sono, allora, le aspettative del brasiliano per la gara? "Per noi sarà molto difficile, perché a Roma sorpassare è complicato, visto che i rettilinei sono corti. La corsa si disputa praticamente in pieno, è molto diverso rispetto all'anno scorso, dal momento che le monoposto di questa stagione sono molto più efficienti. La pista di Roma è una delle più belle di tutta la stagione: ci sono curve veloci, un salto, un tornantino e diversi tipi di asfalto".
Ad aiutarlo nella rimonta ci sarà il famigerato attack mode. Quando è meglio utilizzarlo? "Il momento in cui sfruttare l'attack mode viene deciso insieme da me e dal team - spiega Di Grassi - per me non è difficile attivarlo, perché qui si trova sul rettilineo ed è facile impostare la traiettoria necessaria. L'attack mode serve sia per sorpassare che per difendere, quando usarlo al meglio dipende da tanti fattori".
Non sorride nemmeno il compagno di squadra del brasiliano, Daniel Abt, solo diciottesimo. L'ottimo giro di Abt è stato vanificato da un problema nel terzo settore, che lo ha relegato in fondo allo schieramento. "Le qualifiche sono state molto difficili per me, il mio sarebbe potuto essere uno spunto molto buono, ero molto fiducioso. Purtroppo ho perso potenza e in Formula E si ha solo un tentativo. Ho perso talmente tanto tempo da finire molto indietro sulla griglia".
Abt, in Formula E dagli albori della serie, ne ha vissuto l'evoluzione. "All'inizio ovviamente la Formula E non era al livello attuale, ma in soli cinque anni è cambiato moltissimo. Anche io sono cresciuto tanto come pilota, competendo in un campionato di alto livello come questo. La Formula E oggi è una delle serie più competitive al mondo. L'anno prossimo arriverà anche Porsche, e la concorrenza diventerà ancora più serrata". Ma adesso i riflettori sono puntati su Roma, dove ha iniziato ad piovere a dirotto. La gara, al via alle 16, promette grande spettacolo.