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F1 e 24 Ore di Le Mans rappresentano le più importanti competizioni al mondo, per i prototipi a quattro ruote, ma si differenziano non poco sotto molti aspetti. Senza farne qui una sfida assoluta, parliamo della frenata, grazie ai dati condivisi dal fornitore Brembo. Ci sono circa mille cavalli, ibridi e decelerazioni molto intense, con valori superiori ai 5g per la F1 e circa 3,5g nei prototipi a ruote coperte. Se la monoposto F1 vanta un peso minimo notoriamente basso, soli 733 kg con pilota, la LMP1 non è poi così distante, pur se voluminosa esternamente: 875 kg (se non ibride 833 kg).
La differenza maggiore non sta nell’auto ma nella durata di gara, con la F1 che spesso ruota intorno ai 100 minuti e mai oltre due ore, contro una 24 Ore che a Le Mans dura il giorno intero. Nel GP del Belgio a Spa, le monoposto compiono circa 350 frenate, mentre alla 24 Ore di Le Mans una LMP1 supera quota 4.000. Elemento in comune è il carbonio con cui sono realizzati i dischi, cambiano invece le caratteristiche. In primis il diametro, legato ai cerchi: in F1 sono ammessi cerchi da 13 pollici, mentre a Le Mans 18 pollici. Lo spessore è similare, vicino ai 32 mm e superiore per l’Endurance, ma il numero di fori di ventilazione è molto superiore in F1 (oltre 1400 contro i max 430 delle LMP1). Infine l’usura, che a simili range temperatura ottimale (350-800 gradi LMP1, 350-1000 la F1) per ogni evento è maggiore sulle LMP1, a quota 3-4 mm per disco, contro la F1 che non arriva nemmeno a 1 mm.
Sono almeno tre le soluzioni di dischi possibili oggi per la F1, con ventilazione a 900 fori, 1.200 fori o 1.400 fori. Le squadre possono avere disegni personalizzati, per gestire i picchi di 1.000°C. La ventilazione delle LMP1 non è così esasperata, perché a Le Mans il problema è opposto: si deve impedire che la temperatura, di notte o in fase di neutralizzazione, scenda troppo. Sotto i 350°C si rischia la cosiddetta vetrificazione (glazing) del materiale d’attrito, da cui un calo di efficacia e un consumo precoce del disco. Per scongiurare il pericolo, Brembo mette a disposizione materiale d’attrito caratterizzato da una più efficace conducibilità termica.
Per monitorare il consumo, in F1 si usano sensori temperatura dei dischi e delle pinze, in alcuni casi anche dell’avanzamento pistoni. Questo per inviare comunicazioni al pilota sulla modifica del brake balance e della gestione del recupero di energia in frenata. I dischi Brembo di Le Mans invece, oltre ai sensori, presentano incavi di diversa profondità che permettono durante la sosta ai box una valutazione rapida: scomparso l’ultimo incavo il disco va sostituito.
F1 e LMP1 sono auto molto diverse e il comportamento non può essere attribuito solo ai freni: diversi assetti, carichi aerodinamici e soprattutto diverse dimensioni e mescole degli pneumatici. In ogni caso le LMP1 hanno frenata più lunga, di circa 20 metri al secondo. Alla Chicane 1 di Le Mans si arriva a 335 km/h frenando per 3,21 secondi durante i quali percorrono 195 metri, la velocità scende a 110 km/h. Per riuscirci il carico sul pedale freno è fino a 100 kg, con 3,5g di decelerazione. All’ingresso della Parabolica di Monza invece le F1 arrivano a 314 km/h e in soli 1,22 secondi, durante i quali coprono appena 72 metri, scendono a 205 km/h: 6,7g di decelerazione e un carico pedale freno poco superiore a 200 kg. Ciò significa che una F1 perde in frenata più di 90 km/h in un solo secondo, mentre le LMP1 diminuiscono di 70 km/h al secondo. Questa prestazione non è solo monzese, ma anche a Singapore e Monaco, dove i carichi sono diversi, le F1 frenano perdendo in un secondo oltre 81 km/h e 95 km/h, rispettivamente. Con 72 metri di frenata una F1 perde oltre 105 km/h di velocità, mentre nello stesso spazio i prototipi LMP1 decrescono la velocità di circa 70 km/h. Anche il numero di km/h perso con un solo metro conferma la superiorità delle F1: alla Chicane 1 del circuito de la Sarthe, ogni metro di frenata corrisponde a un calo di 1,15 km/h, mentre alla Variante monzese ogni metro di frenata porta una diminuzione di 1,7 km/h.
In un’ipotetica sfida nella frenata, tra F1 e LMP1, nel corso dei primi 900 km di gara le F1 avrebbero di gran lunga la meglio, ma si troverebbero con freni usurati dopo appena un sesto di gara delle LMP1, una 24 ore.