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Honda, non ha perso tempo e dopo la decisione di ritornare disputare il Campionato del mondo di Formula 1, come costruttore di motori, ha anche iniziato ad avvallare richieste come quella di avere un pari trattamento con i Costruttori rivali. Perché questo? La FIa fa una netta distinzione tra i Costruttori che quest'anno riomologano i loro propulsori come Ferrari, Mercedes e Renault e quelli nuovi, come Honda appunto, vincolati invece al regolamento 2014, che prevedeva l'obbligo di presentare la versione definitiva del motore entro il 28 febbraio.
La power unit, denominata 1X2, che Honda utilizzerà, ovvero un V6 turbo evoluzione dello 0X2, visto debuttare a Silverstone lo scorso 14 novembre dovrà essere infatti omologata entro tale data.
L'intenzione del costruttore giapponese è sì quello di omologare il propulsore entro il 28 febbraio, ma poi disporre di 32 gettoni di sviluppo, come concesso a tutti gli altri team.
Charlie Whiting, responsabile tecnico della FIA, ha chiarito la vicenda, asserendo che si tratta di una questione di "correttezza ed equità", visto che tutti gli altri hanno avuto lo stesso vincolo l'anno scorso. La squadra di Woking e la Casa nipponica, però, continuano a fare pressioni per ottenere quanto richiesto o per lo meno avere qualche concessione dall'organizzatore durante la stagione.