In una delle piste più tecniche del calendario, quella che tradizionalmente a inizio stagione indica con chiarezza - e in modo quasi definitivo - i veri valori in campo, questo pazzo mondiale 2012 l'ha fatta grossa, precipitando all'inferno buona parte dei candidati al titolo, resuscitando la Ferrari (o almeno una delle due) e... assegnando una vittoria convincente e meritata al più improbabile dei vincitori, stando almeno alle previsioni della vigilia.
L'impressione, volendo trovare una spiegazione tecnica, è che con le gomme di quest'anno oltre al carico aerodinamico generato dalle monoposto sia tornato a contare enormemente il set up, non solo per la durata dei pneumatici ma anche per la prestazione velocistica, e che azzeccare quello giusto non sia sempre facile: si spiegherebbero così certi domini episodici (la Mercedes in Cina, la Williams ieri) e l'incostanza dei big.
Voto 10 alla Williams
Dopo anni di declino è tornata improvvisamente protagonista assoluta. Che la monoposto di quest'anno non fosse l'elettrodomestico scassato del 2011 si era capito già nelle prime gare, ma onestamente nessuno avrebbe pensato ad una Williams capace di issarsi al secondo posto in qualifica e poi regolare la concorrenza in gara, senza bisogno dei regali di nessuno (beh, a parte quello di Hamilton). Eppure è così. Mentre tutti parlavano della Sauber e dei segreti della Lotus, a dominare a sorpresa è stata la Williams.
E se la storia della F1 è ricca di episodi in cui il piccolo Davide ha sconfitto Golia, va detto che quasi sempre questo è avvenuto sfruttando la pioggia o qualche altra situazione particolare, mentre quello mostrato ieri dal team inglese è stato un dominio netto e indiscutibile. Siccome però le poche novità portate in pista dal team inglese non possono spiegare questo enorme balzo in avanti, ci congratuliamo con Frank Williams per la vittoria ma dobbiamo riconoscere un voto speciale.
Voto "11" a Pastor Maldonando
Il venezuelano in Spagna ha trovato un assetto e un equilibrio magici. Spettacolare al limite dell'incredibile già in prova, il venezuelano ha sorpreso ancora di più in gara, dove in passato aveva mostrato qualche lacuna di concentrazione. Eppure proprio nel momento più difficile, mentre si trovava per la prima volta a lottare un mastino come Alonso per la vittoria, non ha commesso il minimo errore, mostrando un mix micidiale di strategia e velocità. Ora attendiamo con grande curiosità di vedere cosa potrà fare con la nuova consapevolezza dei propri mezzi che la prima vittoria regala ad ogni pilota. Incredibile.
Voto 7,5 alla Ferrari
A furia di dire che le novità introdotte non erano poi questa gran rivoluzione ci avevano convinti e invece, almeno a Barcellona, la monoposto di Maranello si è messa dietro già in qualifica - dunque dove conta la prestazione pura - entrambe le Red Bull e le Lotus, nonchè una McLaren. Certo, da Hamilton il distacco era ancora di mezzo secondo, ma forse in quel caso il merito era più all'inglese che all'auto...
Sicuramente la Ferrari e Alonso hanno trovato, un po' come Maldonado, un'alchimia particolare di assetto, ma una parte importante del gap dai migliori è sicuramente stata recuperata. Per scoprire quanto bisognerà però attendere ancora un bel po', forse luglio con il gran premio di Gran Bretagna, perchè ora arrivano tre piste sulla carta molto ostiche per la Rossa: Montecarlo e Valencia, dove serve tanta trazione, e Montreal dove oltre alla trazione serve anche un'ottima velocità di punta, entrambi punti deboli della monoposto di quest'anno.
Il 7,5 naturalmente è la media tra il voto 10 di Alonso (immenso), veloce e combattivo come sempre, ma anche intelligente abbastanza per accontentarsi ad un certo punto di un secondo posto che è oro per la classifica di campionato, e un Massa che prende mezzo calendario in prova (colpa del traffico, dice lui) e che in gara si becca una penalità per non avere rallentato con le bandiere gialle esposte. Il brasiliano sarebbe da 3 se guardiamo ai freddi numeri, ma gli concediamo un 5,5 per la grinta che ha finalmente mostrato in gara, anche nel duello con Hamilton che lo vede vincitore finchè non deve rientrare ai box. Indecifrabile.
10 ad Hamilton
Senza l'imperdonabile leggerezza del team nel calcolo della benzina, al sabato, oggi probabilmente staremmo parlando della sua prima vittoria di quest'anno e di un mondiale saldamente nelle sue mani. In qualifica domina, annichilendo tutti a partire dal suo compagno di squadra, poi parte dal fondo dello schieramento rimontando come una furia, e senza rovinare troppo le gomme. A fine gara non si mostra nemmeno troppo arrabbiato per il risultato mancato, evidenziando una calma e una maturità che non gli avevamo mai visto. Quest'anno l'inglese è davvero maturato e niente ci toglie il pensiero che il candidato principale al titolo rimanga lui. Sfortunato.
Chi scende
Voto 4 a Button, che litiga con l'assetto per tutto il week end, si prende una bella batosta in prova da Hamilton e in gara finisce alle sue spalle, a dispetto della penalizzazione che colpisce il compagno di squadra. A fine gara ammettere di non aver capito cosa sia successo, ma gli auguriamo di ritrovare presto la lucidità dei tempi migliori. Annebbiato.
Voto 4 alla Red Bull, che dopo aver dominato la gara precedente in Spagna sprofonda in una inspiegabile crisi tecnica: lenti in qualifica, perfino dietro la Ferrari di Alonso, in gara arrancano e ad un certo punto devono sostituire entrambi i musetti per una strana rottura che non si vede. Forse su questi musi c'era qualcosa di nuovo e segreto che non ha funzionato come si pensava, forse un'imitazione del dispositivo di stallo dell'ala anteriore introdotto dalla Mercedes? In ogni caso queste non sono le posizioni che competono alla Red Bull e già dalla prossima gara dovrebbero tornare al lottare per la vittoria, per lo meno con Vettel (voto 7), grintoso e determinato anche quando combatte per un sesto posto.
Voto 5 alla Mercedes, che al Mugello aveva portato tante novità ma che in Spagna alla fine continua a fare come il gambero. Il ricordo del dominio mostrato in Cina è già sbiadito. Si spiegano così anche certi musi lunghi di Rosberg (voto 6,5), che il compitino lo svolge comunque al meglio, e l'incazzatura di nonno Schumacher (voto 4), che frana su un tutto sommato incolpevole Senna e compromette già il suo Gran Premio di Montecarlo grazie alla penalizzazione di 5 posizioni decisa dai commissari. Impaziente.
Le conferme
Voto 8, invece, alla Lotus, che ci conferma una realtà sempre più solida, anche se continua a commettere piccoli o grandi errori che le precludono una vittoria tranquillamente alla sua portata. In Spagna, per non smentirsi, hanno tenuto in pista Raikkonen ormai sulle tele, salvo poi cambiargli le gomme quando era ormai troppo tardi. Inspiegabili. Una cosa che a fine gara ha provocato perfino una mezza smorfia sul viso solitamente imperscrutabile di Raikkonen (voto 9), che comunque continua a guidare come ce lo ricordavamo, veloce e consistente come se non se ne fosse mai andato dalla F1. Campione.
Non fanno più notizia, ma è giusto ricordarle, le belle prestazioni di Grosjean (voto 7,5), ancora una volta molto concreto, e Kobayashi (voto 7,5), che agguanta un ottimo 5° posto dopo avere compiuto un paio di sorpassi dei suoi. Combattivi.