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Le pagelle del gran premio della Cina non possono che partire dalla novità sul gradino più alto del podio, e allora voto 10 a Rosberg. Perché chi vince ha sempre ragione, perchè in tutto il week end non ha mai commesso errori annichilendo la concorrenza fin dalle qualifiche con un tempo inavvicinabile per tutti, ma soprattutto perchè era da tanto, troppo tempo che il biondino tedesco figlio d'arte e cresciuto a Montecarlo (eppure nel circus è uno dei più simpatici e alla mano nelle interviste) attendeva un'auto competitiva.
Appena l'ha avuta è riuscito a sfruttare l'occasione, come solo i grandi sanno fare. Con la Mercedes che sembra avere risolto il consumo eccessivo di gomme e una classifica di campionato molto corta ora c'è anche lui in lizza per il campionato. Protagonista.
Schumacher, voto 7 di incoraggiamento: il secondo posto era tranquillamente alla sua portata e per la Mercedes sarebbe stato un trionfo completo. Soprattutto, sarebbe stato un trionfo per lui, perchè ogni volta che guardiamo i suoi dati anagrafici facciamo fatica a capire come possa ancora lottare in mezzo a gente come Hamilton e Vettel, che hanno quasi vent'anni da meno e niente da invidiare a nessuno in termini di talento e grinta. Peccato solo che nel primo gran premio in cui la Mercedes è realmente la vettura da battere non riesca a tenere il passo di Rosberg, in gara e in qualifica, ma l'occasione giusta arriverà anche per lui. Paziente.
Voto 9 a Webber. La Red Bull non è più la vettura da battere e lui si rimette i galloni del caposquadra. Dà sempre l'impressione di trarre il massimo dal mezzo a disposizione e stravince il confronto interno con Vettel: in qualifica lo sopravanza per il terzo gran premio consecutivo e in gara gli soffia il 4° posto alla penultima curva dell'ultimo giro. Un sorpasso che gli vale solo 2 punti in più in classifica, ma che metterà sicuramente le ali quanto meno al suo morale per il proseguo della stagione. Ritrovato.
Chi invece deve proprio ritrovare se stesso è Vettel, voto 5: in qualifica pasticcia ancora una volta, anche se in gara si riscatta risalendo fino alla zona podio con una guida costante e una bella strategia. Però sul finale crolla, dopo avere chiesto troppo ai suoi pneumatici. Smarrito.
Ruoli invertiti, per certi versi, anche tra gli alfieri di casa McLaren, con Button - voto 8 - veloce in qualifica e soprattutto in gara (ma questa non è una novità), mentre Hamilton (anche lui voto 8) coglie l'ennesimo terzo posto dopo avere scontato la penalizzazione di 5 posizioni al via per avere sostituito il cambio. Il passo da ragioniere di Hamilton continua a stupirci, ma in testa alla classifica iridata ora c'è il suo nome... Concreto.
Voto 7 sulla fiducia a Fernando Alonso e alla Ferrari. Nei comunicati post gara a Maranello non hanno nascosto la delusione, ma per una volta vogliamo andare controcorrente, perchè gli uomini in rosso hanno più di un motivo per tenere viva la speranza, nonostante tutto. Innanzi tutto perchè Alonso, prima della sua digressione fuori pista, teneva il passo di Hamilton in gara, e il 4° o 5° posto sarebbero stati tranquillamente alla sua portata. E anche in qualifica, almeno in Q2, il distacco dall'inglese era contenuto in soli 8 centesimi! Poi in Q3 la pista è cambiata ancora, in modo evidentemente poco gradito alla monoposto di Maranello. La verità è che è difficile ricordare un campionato più combattuto di questo inizio 2012, con distacchi minimi tra almeno 6 squadre. Per puntare stabilmente al podio basterebbe recuperare mezzo secondo al giro, un obiettivo ambizioso ma non impossibile. E con una classifica così "corta" c'è ancora tutto il tempo per recuperare. Tenaci.
E sempre per andare controcorrente, nella gara in cui Massa contiene meglio il distacco da Alonso affibbiamo al brasiliano l'ennesima insufficienza (5) perchè non è possibile farsi superare nell'arco di due giri da due piloti diversi nello stesso punto della pista senza mai nemmeno tentare una timida difesa. E siccome non si trattava del rettilineo di 1,2 km in stile aeroporto dove onestamente c'è ben poco da fare, una chiusura preventiva era il minimo da aspettarsi da un pilota della sua esperienza. Distratto.
Voto 7 di incoraggiamento invece a Raikkonen: velocissimo in qualifica, consistente in gara, è apparso il pilota dei tempi migliori. Solo una digressione fuori pista lo priva di un possibile e meritatissimo podio. In Cina, a dispetto della classifica finale, ha sempre sovrastato il più giovane, e sulla carta velocissimo, compagno di squadra. Manico autentico.
La maggiore sorpresa del gran premio è però la Williams: la vettura di quest'anno non è il catorcio dello scorso anno, ma anche Senna e Maldonado ci mettono tanto mestiere. Il brasiliano mostra apprezzabili miglioranti in qualifica e la consueta consistenza in gara, mentre il venezuelano questa volta non commette errori. Per team e piloti un voto 8 pienamente meritato, perchè c'è chi con più soldi sta facendo meno bene e perchè ritrovare una Williams competitiva fa piacere a ogni appassionato crediamo. Rinati.
Infine, la più grande delusione: il team Sauber al completo. Voto 4 per scuderia e piloti, perchè quando si ha un mezzo capace di issarsi al terzo posto in qualifica e due piloti di indubbio talento non si può raccogliere solo un 10° e un 11° posto. Anche perchè certe occasioni, man mano che le squadre più ricche proseguiranno con gli sviluppi tecnici, rischiano di non ripetersi più. Un risultato al quale tutti hanno contribuito in negativo purtroppo: Kobayashi con una partenza disastrosa, Perez con una guida spesso troppo aggressiva con i pneumatici. Anche la squadra però ha sbagliato qualcosa, forse, a livello di strategia, probabilmente per non aver creduto fino in fondo in un potenziale che in questo momento è in realtà molto alto, puntando su una strategia a due soste anziché fermarsi una volta di più e confrontarsi sul piano prettamente velocistico con gli altri top team. Spreconi.