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Il cambio di poltrona ufficiale ci sarà il prossimo primo ottobre, ma Ford ha scelto di giocare d’anticipo annunciando con largo margine il nome del successore dell’attuale presidente e Ceo, Jim Hackett: a prendere le redini del brand americano sarà un altro Jim (nome d’altro canto piuttosto comune da quelle parti), che di cognome fa Farley.
L’attuale numero uno, Hackett appunto, alla guida della società dal 2017, lavorerà per un paio di mesi in tandem con il successore designato, più giovane di lui di qualche anno (65 stagioni per Hackett, 58 per Farley): una modalità per garantire una transizione morbida e senza strappi.
I due, va detto, hanno già avuto occasione di conoscersi bene: negli ultimi tre anni, anzi, hanno collaborato insieme allo sviluppo ed alla messa in opera del piano che dovrebbe portare l’azienda americana da sviluppare business non legati solo alla vendita di vetture, capaci soprattutto di assicurare margini di guadagno più elevati.
La scelta di Farley è stata commentata positivamente dagli analisti economici americani: definito un “car guy“, per la sua passione per le vetture da corsa e le auto d’epoca, è reputato la persona giusta per proseguire e dare nuovo vigore al profondo processo di ristrutturazione della società iniziato da Hackett: «Il mandato e lo stile di Hackett - ha commentato un operatore di Wall Street - sono serviti a portare Ford sulla giusta direzione, rimodellando l’offerta di prodotto ed eliminando gli asset negativi; ora inizia la seconda fase dell’operazione, ed al cambio di leadership dovrà corrispondere un’accelerazione ulteriore, poiché Ford è nel mezzo di una ristrutturazione pluriennale che deve fare i conti con un fattore inatteso e potenzialmente molto destabilizzante per le industrie di auto, come l’epidemia da Covid-19».
Entrato in Ford nel 2007 come capo globale di Marketing e Vendite, Farley ha gestito un po' tutti i settori del brand, da Lincoln a Ford Sud America, passando per Ford Europa e per i principali mercati globali Ford: ad aprile 2019 è stato scelto per guidare il team di New Business, Technology & Strategy, impegnato a tracciare i prossimi percorsi dell'azienda, utilizzando nuove tecnologie come piattaforme software, connettività, intelligenza artificiale, automazione e forme di propulsione alternative ai motori termici.
Farley è stato nominato Chief Operating Officer a febbraio 2020, una sorta di anticamera prima di ottenere la massima carica operativa all’interno del brand: la successione avviene, come detto, nel segno della continuità e con la benedizione del presidente deposto: «Quando ho assunto il ruolo di Ceo - ha detto Jim Hackett - il mio obiettivo è stato di preparare la Ford a vincere in futuro: una sfida complessa, perché non è semplice per un’azienda dalla storia importante affrontare il cambiamento, specie quando è velocissimo come accade in questi anni. Sono molto orgoglioso di aver creato una Ford moderna e sono molto ottimista per il futuro: ho lavorato fianco a fianco con Jim Farley negli ultimi tre anni e ho la massima fiducia in lui come persona e come leader. Ha contribuito a creare il nostro nuovo portafoglio di prodotti e a ridisegnare le nostre attività in tutto il mondo. È anche un agente di cambiamento con una profonda conoscenza di come guidare Ford in questa nuova era definita da veicoli intelligenti in un mondo intelligente».