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Ford ha chiesto che i requisiti commerciali post-Brexit dell'UE sulle regole di origine per i veicoli elettrici vengano posticipati al 2027: con data fissata per l'anno prossimo, questi dazi aggiungeranno costi inutili per i consumatori e rallenteranno la transizione verso l'elettrico, stando a Ford.
Mentre infatti l'azienda sta investendo 380 milioni di sterline per sviluppare la capacità di motori elettrici a Halewood (Liverpool), tante altre aziende si accodano e si lamentano di questi requisiti: è Stellantis l'altra grande azienda che, con due stabilimenti nel Regno Unito, teme la perdita di migliaia di posti di lavoro.
L'accordo prevede che il 40% dei componenti di un veicolo elettrico e il 30% delle batterie delle auto vendute nell'Unione Europea debbano provenire dalla Gran Bretagna o dall'UE, pena dazi da pagare. Questo valore dal 2024 inizierà ad alzarsi, arrivando al 45% per i componenti, e fino al 60% per le batterie.
La perdita di Gigafactory inglesi per alcune aziende potrebbe portare inesorabilmente, quindi, ad una perdita di lavoro per i dipendenti impiegati lì dentro, cosa che potrebbe essere risolta con un'estensione del periodo di transizione.