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Ford ha annunciato un piano di prepensionamenti in Europa con l'obiettivo di risparmiare 200 milioni di dollari all'anno.
Il colosso automobilistico americano ha spiegato in un'intervista a Automotive News Europe che chiederà ai propri dipendenti di andare in pensione su base volontaria in modo da ridurre la forza lavoro nel Vecchio Continente, dove impiega 10.330 persone, soprattutto in Germania e Gran Bretagna dove sono presenti gran parte degli stabilimenti del marchio dell'Ovale Blu, oltre a quelli in Spagna, Portogallo e Romania.
Quest'ultimo paese è quello più a rischio, dal momento che a Craiova si produce oltre al Transit Connect anche dal 2012 la B-Max, la cui accoglienza è stata inferiore alle aspettative.
Non è ancora nota l'entità dei tagli che la Casa opererà nei suoi stabilimenti europei, ma i risparmi secondo il presidente di Ford Europe Jim Farley saranno ottenuti anche attraverso risparmi su rete vendita e spese amministrative.
La Casa americana ha infatti perso in Europa 3,1 miliardi di dollari dal 2013. Da quell'anno ad oggi, sono stati tre gli stabilimenti europei chiusi: Genk, Southampton e Dagenham.
Per ritrovare competitività, il costruttore si concentrerà sul segmento dei SUV, con la Edge che andrà a presidiare la fascia più alta del mercato.
Rimane comunque ottimo l'andamento nel segmento B, uno dei più importanti del Vecchio Continente: la Ford Fiesta si è confermata anche nel 2015 e per il quarto anno consecutivo leader europea tra le compatte.
Complessivamente, nel 2015, Ford ha venduto in Europa 315mila Fiesta, con una crescita del 2% rispetto alle 310mila del 2014. Di queste, oltre 40mila sono state vendute in Italia, dove la Fiesta è cresciuta del 9% rispetto alle 37mila del 2014.