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C'è una Ford nel tuo futuro, tanto per citare una vecchia pubblicità, e il marchio dell'Ovale Blu ha proprio parlato di futuro nel recente incontro con i media che si è svolto curiosamente in due fasi: nella prima, dopo i rituali saluti del nuovo CEO Martin Sander, l'elenco di tutta una serie di propositi strategici alcuni noti, altri meno ma tutti decisamente importanti, che saranno le chiavi di volta per gli anni a venire. Da notare che in sala ci sono quattro auto coperte e misteriose.
Da un certo punto della conferenza in avanti, divieto assoluto di filmare, fotografare, registrare. Si possono solo prendere appunti ma tutto quello che è stato detto "non è mai esistito, voi non siete stati mai stati qua, questo posto non esiste". Un momento insieme divertente e allo stesso tempo inquietante, quasi ci aspettavamo una cancellazione della memoria in stile Men in Black, ma per fortuna qualche brandello di ricordo mi è rimasto. Credo.
Intanto, il claim. Sapete cos'è un claim, giusto? Quella frase che sta accanto al marchio tipo The Best Or Nothing. Nel caso di Ford è "Bring on Tomorrow", ma presto verrà affiancato da Adventurous Spirit, Spirito Avventuroso, sembra un nome da Capo Indiano Sioux e invece è una di quelle tante cose che non sono state dette, non lo vedrete mai sulla pubblicità o nelle brochures. Anzi, dimenticatelo. Però il concetto è quello, la nuova Dea ispiratrice del marchio e dei modelli che verranno è legata più che mai al coraggio che ha condotto i primi coloni americani a spingersi verso l'Ovest degli USA. "Ford is the new American Brand". Il che implica un sacco di cose: 140 anni di storia, per esempio. Oppure uno dei pochi "family brand" globali che hanno ancora il nome del loro fondatore scritto sopra a tutte fabbriche e le concessionarie. Si vabbè, ma in pratica cosa significa?
Per dirla facile, Ford spinge forte sulla sua origine statunitense, si disimpegna su tutta una serie di modelli di concezione prettamente europea, come la Fiesta e la Focus, stringe alleanze strategiche con partner europei, segnatamente Volkswagen per realizzare almeno due nuovi modelli elettrici in aggiunta alle termiche Ford Ranger/VW Amarok già in vendita. Con obiettivi di non poco conto, visto che Sander mette sul tavolo 2 miliardi di dollari investimenti a Colonia per le elettriche, 490 milioni a Craiova (Romania) per la Puma ibrida e a batterie (2024) e altri 470 milioni ad Halewood (GB).
Va detto che nel frattempo sono stati chiusi molti altri stabilimenti nel Vecchio Continente, l'ultimo sarà Saarlouis nel 2025 (dove fanno la "defunta" Focus). E anche che dove si faranno le elettriche non è garantito un impiego totale della mano d'opera, che invece troverà fortuna in quel di Valencia (Spagna). Comunque, obiettivo 2026: 600.000 Ford "e" (elettriche a batterie) fra cui Mustang Mach-e, Puma e due modelli sulla piattaforma Volkswagen MEB: uno già praticamente finito e in vendita per la seconda metà del 2023 (nome facile da indovinare che comincia per E... ed è lungo 445 cm) e una crossover definita "media" (ma a me è sembrata lunga almeno 4 metri e 70) per cui la Casa sta riservandosi di comunicare il nome. E altri due modelli ancora più lontani nel tempo di cui realmente non si sa nulla, salvo che sono elettrici e non piccoli. Serviranno a raggiugere i 2 milioni di Ford elettriche nel mondo ogni anno.