Ford e le politiche di Trump: "crea caos", l'allarme di Jim Farley su dazi e investimenti

Ford e le politiche di Trump: "crea caos", l'allarme di Jim Farley su dazi e investimenti
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Il CEO di Ford, Jim Farley, ha espresso serie preoccupazioni riguardo alle politiche economiche annunciate dal presidente Donald Trump, in particolare sui dazi e sulla possibile cancellazione delle leggi infrastrutturali dell'era Biden
12 febbraio 2025

Secondo il CEO di Ford, l’amministrazione ha buone intenzioni per rafforzare l’industria automobilistica statunitense, ma sta già causando problemi significativi per i costruttori.

Durante la Wolfe Research Auto, Auto Tech and Semiconductor Conference dell'11 febbraio, Farley ha sottolineato i rischi di una possibile imposizione di dazi del 25% sulle importazioni da Messico e Canada, sebbene Trump abbia recentemente rinviato la misura di un mese in cambio di nuove politiche sulla sicurezza delle frontiere.

Essere onesti è essenziale: dazi del 25% sul commercio con Messico e Canada potrebbero creare un danno all’industria automobilistica statunitense mai visto prima”, ha dichiarato Farley. “Questo darebbe un vantaggio enorme a case automobilistiche coreane, giapponesi ed europee, che importano tra 1,5 e 2 milioni di veicoli negli Stati Uniti senza subire tali dazi.”

Ford sarebbe meno esposta rispetto a General Motors e Stellantis, ma la tariffa colpirebbe due dei suoi modelli di maggior successo prodotti in Messico: il Bronco Sport e il pickup Maverick. Il marchio ha recentemente lanciato una campagna pubblicitaria per promuovere questi modelli in un mercato sempre più sensibile ai prezzi.

Anche General Motors si sta preparando a eventuali dazi e, secondo la CEO Mary Barra, ha affermato che GM potrebbe mitigare tra il 30 e il 50% dell’impatto senza dover ricorrere a ulteriori investimenti. L’azienda ha accelerato le consegne dagli stabilimenti messicani e canadesi prima dell’entrata in vigore delle misure e ha studiato alternative per spostare parte della produzione negli Stati Uniti.

Farley ha poi avvertito che una possibile cancellazione degli incentivi previsti dall’Inflation Reduction Act di Biden potrebbe mettere a rischio investimenti e posti di lavoro negli stabilimenti Ford in Ohio, Michigan, Tennessee e Kentucky. Trump ha già bloccato temporaneamente l’assegnazione di fondi previsti dal piano di investimenti infrastrutturali e dall’IRA, gettando incertezza sul futuro della mobilità elettrica negli USA.

Oltre ai dazi sulle importazioni automobilistiche, Trump ha imposto nuove tariffe su acciaio e alluminio il 10 febbraio. Farley ha sottolineato che Ford acquista circa il 90% del proprio acciaio dagli Stati Uniti e il 10% dal Canada, con un impatto limitato sulle forniture dirette. Tuttavia, molti fornitori si riforniscono anche dall’estero, e i costi aggiuntivi potrebbero ripercuotersi sui prezzi dei componenti.

È questa l’incertezza che ci sta colpendo: costi imprevisti, complessità, dazi applicati in modo frammentario. Tutto questo ci sta creando problemi enormi nella gestione dell’azienda”, ha affermato Farley.

Il CEO di Ford ha annunciato che si recherà a Washington il 12 febbraio, per la seconda volta in tre settimane, per incontrare legislatori chiave e discutere delle politiche economiche. “È fondamentale che comprendano l’incertezza che stiamo affrontando e quanto queste politiche ci stiano costringendo a correre ai ripari per proteggere l’azienda e i lavoratori”, ha concluso.

 

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