Flotte pubbliche: al 50% la quota di pneumatici ricostruiti?

Flotte pubbliche: al 50% la quota di pneumatici ricostruiti?
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Un’iniziativa per ridurre l’impatto ambientale dello smaltimento di pneumatici
2 aprile 2021

È necessario innalzare la quota obbligatoria di acquisti di pneumatici ricostruiti per le flotte pubbliche, portandola dall’attuale 20% al 50%, agendo al contempo per garantire l’obbligo di verifica sugli acquisti, prevedendo un sistema di sanzioni in caso di non ottemperanza alla norma: è la sollecitazione di Gianluca Benamati, capogruppo PD alla Commissione Attività Produttive della Camera, nel corso di un’interrogazione rivolta al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero della Transizione Ecologica.

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«Ad oggi - ha dichiarato Benamati - l’unica misura normativa in favore dei pneumatici ricostruiti vigente in Italia in tema di Green Public Procurement è disposta con la legge contenuta nella finanziaria 2002, che stabilisce l’obbligo per pubbliche amministrazioni e gestori di pubblici servizi di riservare ai pneumatici ricostruiti almeno il 20% degli acquisti di pneumatici di ricambio. A vent’anni dall’introduzione di questa legge sarebbe necessario aumentare la quota riservata a tali pneumatici portandola almeno al 50%, in considerazione dell’assoluta affidabilità dei pneumatici ricostruiti e soprattutto della persistente esigenza di ridurre l’impatto sull’ambiente dello smaltimento dei pneumatici e della maturazione in tutta Europa di una più avanzata sensibilità per i problemi dell’ambiente. La Francia ha di recente posto come obbligatoria la scelta di pneumatici ricostruiti per il 100% degli acquisti effettuati dallo Stato: chiediamo quindi al Governo se intenda agire per garantire l’obbligo di verifica sugli acquisti effettuati e prevedere un sistema di sanzioni in caso di non ottemperanza alla norma delle quote obbligatorie di pneumatici ricostruiti».

L’Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sta da tempo conducendo un’importante campagna per far rispettare le norme vigenti in tema di acquisti verdi (o GPP – Green Public Procurement) della Pubblica Amministrazione: secondo l’Associazione, la norma nella finanziaria 2002 ha avuto un’indubbia importanza, ma la sua efficacia è purtroppo limitata dall’assenza di controlli sull’applicazione e dalla mancata introduzione di adeguate misure sanzionatorie in caso di inadempienza da parte dei soggetti obbligati a rispettarla.

Per affrontare le importanti sfide che l’economia circolare e lo sviluppo sostenibile pongono a tutti settori, Airp ritiene dunque che i tempi siano maturi per rimettere mano alla normativa e innalzare in modo significativo la quota di pneumatici ricostruiti utilizzati dalle flotte pubbliche. 

Per questo l’Associazione chiede da tempo di porre un limite minimo negli acquisti che arrivi, come sottolineato anche dall’onorevole Benamati, almeno al 50% del totale: tale incremento è assolutamente possibile, se si considera che negli altri Paesi europei economicamente avanzati le percentuali sono ben superiori.

E per garantire l’effettiva applicazione e dunque l’efficacia della misura, Airp sottolinea la necessità che la legge stabilisca la nullità per gli acquisti di pneumatici effettuati dalle Pubbliche Amministrazioni senza tener conto della quota obbligatoria riservata ai pneumatici ricostruiti.
 

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